Categorie: Spazio

La più lontana (e antica) galassia a spirale

S si potesse osservare da fuori, la Via Lattea ci apparirebbe come un grande vortice di stelle, una spirale piatta con un nucleo centrale rigonfio e luminoso. È un look moderno: molte galassie, oggi, hanno questa forma, ma nessuna di quelle primordiali la possedeva. Tranne una. 

Eccola qui la più lontana – e di conseguenza antica – galassia a spirale mai scoperta, capitata nel campo visivo del telescopio spaziale Hubble e descritta su Nature da David Law dell’Università di Toronto, in Canada. Questo insieme di stelle, a quasi 11 miliardi di anni luce da noi, potrebbe fornire importanti informazioni su come sono nati e come si sono evoluti questi splendidi e fragili oggetti celesti. 

Molte delle galassie a noi più prossime sono simili alla Via Lattea, attraversate al centro da una sorta di lunga barra di corpi celesti, dalla quale partono i bracci di una spirale; oppure, come probabilmente la vicina Grande Nebulosa di Andromeda, hanno una semplice forma a mulinello, che si avviluppa sul suo nucleo sferico. Quelle lontane, primitive, fino ad oggi ci sono apparse con strane forme, non definite e asimmetriche, e soprattutto mai con una sagoma a spirale. 

Ecco perché l’osservazione di Hubble è unica nel suo genere: “È  come se avessimo osservato in un Universo primordiale, molto giovane e turbolento, una delle galassie che si potrebbero trovare nell’Universo attuale, poco movimentato e anzi quasi noioso, perché molto più vecchio”, ha spiegato Alice Shapley, docente di fisica e astronomia presso l’Università della California di Los Angeles, co-autrice dello studio. 

La galassia, alla quale è stato dato il nome di BX442, è una delle trenta più grandi di un cluster di 306 galassie che si trovano precisamente a 10,7 miliardi di anni luce dalla Terra. Per studiarla a fondo, gli scienziati hanno usato uno strumento chiamato spettrografo Osiris, che si trova in un osservatorio sul vulcano dormiente Mauna Kea nelle Hawaii e che ne ha esaminato le emissioni a diverse lunghezze d’onda e ha fugato ogni dubbio: il sorprendente profilo non è frutto di un qualche gioco prospettico. 

Ma se non è un’illusione ottica, com’è possibile che BX442 abbia una forma così fuori dalla norma? Secondo gli scienziati, la risposta sarebbe nelle complicate interazioni gravitazionali con una vicina galassia nana. L’ipotesi sarebbe suffragata anche dalle simulazioni numeriche effettuate su modelli simili. “Forse, prima o poi, i due gruppi stellari finiranno per scontrarsi l’uno con l’altro, dando origine a una sagoma meno definita di quella che vediamo oggi, più simile alle galassie primordiali. “Nel frattempo, però, possiamo continuare a studiare questi corpi celesti, nella speranza di comprendere in che modo si raggiungano forme simili a quella della Via Lattea. BX442 è l’anello mancante tra le galassie più giovani e informi e quelle a spirale che vediamo intorno alla nostra”, ha concluso la ricercatrice. 

via wired.it

Credit: Dunlap Institute for Astronomy & Astrophysics/Joe Bergeron

Laura Berardi

Dopo essersi laureata in fisica presso Sapienza Università di Roma con una tesi in Meccanica quantistica, ha deciso di dedicarsi alla comunicazione scientifica: ha frequentato il Master SGP e si è diplomata nel 2011 con una dissertazione su scienza e mass media, nello specifico sul tema della procreazione medicalmente assistita. Oggi è redattrice scientifica a Quotidiano Sanità, collabora con Galileo e Sapere e scrive per Wired.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più