La Sapienza contro la Moratti

Dall’Università “La Sapienza” di Roma arriva un deciso “no” al disegno di legge delega del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti. In una conferenza stampa tenutasi oggi presso la sala delle Teleconferenze del Rettorato, i membri del Consiglio di amministrazione de “La Sapienza”, d’accordo con il Senato Accademico, i docenti e i ricercatori universitari di varie facoltà, hanno espresso la loro totale disapprovazione nei confronti del disegno di legge, che prevede il “Riordino dello stato giuridico e del reclutamento dei professori universitari”. Con esso, secondo docenti e ricercatori, la maggior parte dei rapporti di lavoro futuri nel mondo dell’Università sono destinati a diventare precari: la riforma prevede infatti contratti di collaborazione per i ricercatori, e la stabilità nel ruolo sarà ridotta a un numero sempre minore di docenti, per di più liberalizzando l’esercizio dell’attività professionale esterna. Nell’insieme, hanno lamentato gli intervenuti, il disegno di legge rischia di produrre meno ricerca e più didattica, con la conseguente crescita della fuga dei cervelli che invece ci si proponeva di arginare. “La riforma stravolge un sistema intero”, spiega Stefano Biagione, direttore del Dipartimento di Biologia cellulare e dello Sviluppo, “l’Università viene trattata come un’azienda in deficit: si fanno dei tagli sul personale e si impedisce di assumere ricercatori con contratti che non siano a tempo determinato. Ma non si può tagliare sulla ricerca”. Per ribadire la loro posizione, i docenti e i ricercatori hanno organizzato un gruppo di lavoro che analizzerà le conseguenze della legge, e progetterà nuove forme di dissenso e nuove iniziative da portare avanti con altre Università italiane. (r.p.)

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