La scienza dell’assurdo

Pazzi? Forse. Geni incompresi? Solo qualche volta. Di sicuro divertenti. Sono i personaggi – scienziati e non – che con le loro storie animano “Forse Queneau”, ovvero l’enciclopedia delle scienze anomale pubblicata di recente da Zanichelli. C’è chi illustra discipline improbabili come l’omicidiologia, l’elegantologia, la bestemmiologia, o si batte per teorie scientifiche quantomeno discutibili. Il risultato è una galleria di storie, di passioni, di piccole follie che, stando ai primi successi in libreria, finisce per conquistare

Lo sapevate che per rimanere giovani è sufficiente l’impianto di testicoli di scimmia? La ricetta è di un medico russo, Serge Voronoff, che tra i suoi interventi condotti a termine con successo vanta niente meno che il caso dello scrittore francese Anatole France. E che dire dell’università dell’omicidiologia? Dove è possibile perfezionare le proprie doti di assassino, avvalendosi delle più moderne tecnologie. Non si tratta del delirio di un folle, ma di una vera e propria enciclopedia di folli: “Forse Queneau”, pubblicata proprio in questi giorni dalla Zanichelli.

A dire il vero, questa “Enciclopedia delle scienze anomale” non è il primo esperimento tentato in questa direzione. Tra i precedenti degni di rispetto bisogna menzionare “The Annals of Improbable Research”, una rivista internazionale di scienza redatta dai migliori e peggiori scienziati del mondo e fondata nel 1995 dal virologo israeliano Alexander Kohn. L’organizzazione è responsabile anche del premio annuale “Ig-Nobel”, conferito dall’Università di Harvard agli scienziati che hanno elaborato le idee peggiori. Tanto per menzionarne una, ricordiamo un gruppo di neurofisiologi che hanno misurato le onde cerebrali di un campione di persone impegnate a masticare chewing-gum di vari gusti.

Ma la vera novità di questa enciclopedia, scritta da Paolo Albani e Paolo della Bella per la Zanichelli, è la vastità del campione di scienze assurde e improbabili in essa raccolto. Partendo dal lavoro cominciato da Raymond Queneau negli anni Trenta, con il titolo di “Enciclopedia delle scienze inesatte”, e riguardante le idee strampalate nate dalla mente di scrittori e artisti vari, arriviamo fino alla casistica di Giuseppe Amadei: il medico italiano, allievo di Cesare Lombroso, che ha collezionato oltre 270 opere di carattere scientifico scritte e teorizzate da autentici pazzi.

“La verità – commentano gli autori – è che non ci si aspettava un simile successo: il libro, appena uscito, ha ottenuto subito un eccellente riscontro in termini di vendite. Evidentemente avevamo sottovalutato il fascino dell’anomalia”. Ma cos’è esattamente l’anomalia, dal punto di vista scientifico? Secondo Federico Di Trocchio, storico della scienza, “l’anomalia dovrebbe avere, nella scienza contemporanea, una maggiore dignità; perché proprio in ciò che vive al margine degli ambienti accademici e istituzionali si genera il fermento necessario all’evoluzione e al cambiamento degli stessi”.

Ma attenzione a non confondere il genio con il pazzoide. Einstein, ad esempio, era ben noto ai suoi colleghi per l’estrosità del suo carattere e anche per talune sue ricerche – di certo non ufficiali – sulla telepatia; ma poi non ha mancato di manifestare autentici segni di genialità. Galileo Galilei e Charles Darwin sono stati considerati degli eretici, ma il tempo alla fine ha dato loro ragione. Tuttavia in questa enciclopedia non troveremo i loro nomi, bensì quelli di coloro che abbondano di idee estrose, ma anche di patologie mentali. Sembra, infatti, che tra la paranoia e l’interesse per la scienza corra buon sangue, visto che entrambe si basano su un’ostinata e rigorosa metodicità di pensiero.

A volte sono proprio degli insigni scienziati a lasciarsi prendere la mano, come nel caso del fisico e astronomo Fred Hoyle, noto forse più per il suo romanzo di fantascienza – “La nuvola nera” – piuttosto per i suoi studi contro la teoria della generazione spontanea della vita sulla Terra. Oppure Giuseppe Sermonti, genetista italiano, fermamente convinto che fosse la scimmia a discendere dall’uomo e non viceversa.

Ma altre volte sono gli scrittori o gli artisti a improvvisarsi scienziati, sulla base di una rivelazione o di un’intuizione che, sebbene mancante di prove, non sempre si dimostra errata. Cyrano de Bergerac, ad esempio, nel 1600 descriveva con dovizia di particolari macchine ancora inesistenti, come l’aerostato, il telegrafo, il paracadute e il fonografo.

Ma c’è chi dice che sia solo una questione di probabilità: “tra i tanti pazzi che teorizzano imprese impossibili – spiega Di Trocchio – alla fine viene fuori qualcuno che ha ragione”. L’esempio chiave è quello di Cristoforo Colombo: “un paranoide religioso che si firmava con l’anagramma del Cristo e che pure ha scoperto l’America”. Ma è anche questione di tempo: “a volte l’anomalia è tale perché la scienza accademica non è ancora giunta al punto giusto per riconoscerne l’importanza”, aggiunge Di Trocchio. E’ questo il caso dell’omeopatia che, solo da pochi anni, comincia a trovare riscontri nella chimica contemporanea.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here