Raggi gamma, neutrini, materia oscura, raggi cosmici e onde gravitazionali. Questi alcuni dei temi che la fisica delle astroparticelle, disciplina nata dall’incontro di fisica delle particelle, cosmologia e astrofisica, intende studiare a livello europeo. La strada da seguire per rilevare le particelle più elusive e svelare la struttura dell’Universo è stata presentata oggi a Bruxelles dopo due anni di elaborazione, e vede coinvolti circa 200 scienziati provenienti da tutto il Vecchio Continente, riuniti sotto la rete di tredici istituti di ricerca chiamata Aspera, finanziata dalla Commissione Europea.
Sono sette i progetti prioritari sui quali si devono concentrare gli sforzi, per i quali sarà necessario realizzare grandi infrastrutture. Come il Cherenkov Telescope Array (Cta), un’ampia rete di telescopi per rilevare i raggi gamma ad alta energia, o il Km3NeT, un telescopio con un volume totale pari a un chilometro cubo, posizionato nel Mar Mediterraneo, in grado di “afferrare” i neutrini. Per scoprire le sfuggenti onde gravitazionali, invece, dovrà essere costruito l’Einstein Telescope (Et), una sensibilissima antenna sotterranea. La ricerca della materia oscura, infine, sarà affidata a rivelatori su larga scala, costruiti nel sottosuolo. I progetti più avanzati, come Cta e Km3NeT, potranno partire già dal 2012.
La strategia europea prevede anche una “call for proposals” per teconologie innovative in questo campo della fisica, e intende promuovere la creazione di un Centro per la Fisica Teorica delle Astroparticelle. L’impegno economico per raggiungere gli obiettivi di Aspera, intorno al miliardo di euro, renderà necessario un aumento progressivo degli investimenti nel campo della fisica delle astroparticelle, fino a un incremento totale del 50 per cento entro dieci anni. (a.g.)
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