La Virgin Galactic vola più veloce del suono

È durato appena 16 secondi ma è stato un successo il primo volo alimentato dal motore a razzo della navetta di SpaceShipTwo (Ss2) della Virgin Galactic di Richard Branson e della società Aabar Investments PJS  di Abu Dhabi, la capostipite delle compagnie dei voli spaziali commerciali. Un passo avanti, l’ultimo, prima dell’entrata ufficiale nell’era del turismo spaziale, con l’inizio dei voli dallo Spaceport America (lo scalo per viaggi spaziali in New Mexico, inaugurato da Branson nel 2011) destinati ai non addetti ai lavori, previsto per la fine dell’anno, o all’inizio del 2014. Anche se una data ufficiale per l’inizio dei viaggi commerciali (sarebbero già oltre 500 i turisti che, pagando la cifra di 200mila dollari, si sono prenotati un posto a sedere) non c’è, visto anche i numerosi ritardi riportati nella timeline del progetto iniziale.

Il volo, che ha avuto luogo nella mattinata di ieri nei cieli sopra Mojave (California) è stato condotto da due piloti della Scaled Composites, l’azienda che ha progettato la navetta Ss2. Alla partenza SpaceShipTwo è stata lanciata con il suo carrier, il WhiteKnightTwo, che l’ha trasportata fino a 14 chilometri di altezza prima di lasciarla. Una volta sganciata dal velivolo madre i piloti della Ss2 hanno accesso il motore a razzo, rimasto in funzione per 16 secondi, e hanno raggiunto quota 16,7 chilometri di altezza, superando la velocità del suono, registrando infatti una velocità di 1.470 chilometri all’ora, come riferisce New Scientist.

I prossimi test mireranno a estendere a 70 secondi il tempo di azione del motore a razzo e a raggiungere un altezza di 100 chilometri, arrivando quindi al confine tra atmosfera e Spazio, compiendo un volo suborbitale. A compiere questo viaggio, prima ancora dei turisti che si sono prenotati per l’esperienza del volo in assenza di peso, potrebbe essere lo stesso Branson, che spera di coinvolgere anche il resto della famiglia (sono sei infatti posti disponibili sulla navetta oltre i due per i piloti).

Via: Wired.it

Credits immagine: Virgin Galactic

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