Categorie: Salute

L’Aids ai tempi di Facebook

La diffusione della malattia non si arresta: ogni giorno in Italia si aggiungono all’elenco dei sieropositivi almeno dieci persone. E sono almeno 40 mila gli individui che hanno contratto il virus Hiv ma non lo sanno. Eppure, nonostante la persistente diffusione della malattia, la percezione del rischio Aids rimane bassa, anche sulla rete: lo rivelano i risultati della prima ricerca italiana sulla presenza del tema Aids sul Web 2.0, condotta dall’Istituto Eikon e resa nota in occasione della cerimonia di assegnazione del Premio giornalistico Riccardo Tomassetti. Nella galassia di blog, forum e newsgroup frequentati da almeno 14 milioni di italiani, su 24 milioni di utenti complessivi della rete, della malattia si parla poco, e al di fuori dei forum specializzati, chi ne parla non si sente coinvolto o minacciato. A fare paura, invece, è il cancro: nel periodo gennaio-giugno 2008, nella blogosfera sono stati rilevati oltre 3.500 messaggi dedicati al tumore, contro i 600 che trattano di Aids o Hiv.

La ricerca è stata condotta dall’Istituto Eikon attraverso l’analisi di tutte le conversazioni significative apparse sui blog, forum e newsgroup italiani nei primi 6 mesi di quest’anno. E conferma anche sulla rete il calo di attenzione intorno al fenomeno Aids: “In generale nel web 2.0 l’Aids non emerge né come tema di attualità, né come area di allarme sociale intorno alla salute, né nei forum generalisti (corriere.it, repubblica.it) né in quelli di salute, dove le citazioni sono marginali”, commenta Cristina Cenci, ricercatrice dell’Istituto Eikon.

Un altro aspetto sottolineato dalla ricerca è il cambiamento del concetto di “categoria a rischio”: gli eterosessuali emergono come le principali vittime del contagio, non si parla quasi più di tossicodipendenti e gli omosessuali non sono rappresentati come i soggetti più esposti. “Ma la minaccia del virus diffuso tra i “normali” non si traduce in allarme o paura”, continua Cenci. Anzi, al contrario, secondo i naviganti quelli che possono ammalarsi sono sempre gli “altri”: sono in Africa, sono distanti, non condividono il nostro quotidiano sessuale.

E’ vero, commenta Stefano Vella, direttore Dipartimento del Farmaco Istituto Superiore di Sanità, grazie all’introduzione delle combinazioni di farmaci abbiamo ridotto la mortalità e il numero di casi di Aids. Ma le persone pensano, erroneamente, che sia un problema ‘risolto’, almeno nel mondo occidentale. Purtroppo è vero il contrario: il virus è ancora molto presente, anche se è meno visibile. Lo testimonia il numero di casi prevalenti, che è superiore rispetto a qualche anno fa”.

Scopo del premio intitolato al giovane giornalista scomparso nel 2007 è dunque quello di riaccendere l’attenzione, anche tra i frequentatori della rete, su una malattia che è ben lontana dall’essere definitivamente sconfitta. Nel corso della cerimonia di premiazione è stata infatti annunciata l’edizione 2009 del premio, che sarà aperta anche al mondo dei blog e dei social network.

I vincitori dell’edizione 2008
Andrea Vignolini nella categoria Agenzie e Quotidiani, autore de “Il grande dimenticato”, pubblicato su “Metropoli”;
Eros Fabrizi e Caterina Lucchini nella categoria Periodici per il servizio “25 anni di successi e fallimenti”, scritto per il Notiziario Chimico Farmaceutico;
Alessio Lasta nella categoria Radio e Tv per il servizio radiotelevisivo “Aspettando domani – Storia di Riccardo e Salvo”, trasmesso su Telelombardia;
Francesco Maggi nella categoria Web per “Figli senza virus” – Salus TV, Adnkronos.

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