L’allarme dei Verdi

“Costante è la tentazione del ricercatore di porsi come padrone, quasi un ‘dominus’ della natura. E ciò rischia di far smarrire il senso di responsabilità, peraltro in un momento in cui le tecnologie sembrano potersi sviluppare illimitatamente. Insomma, ci dovrebbe essere un richiamo al dovere del limite”. Queste riflessioni appartengono al senatore Luigi Manconi, sociologo prestato alla politica, nel suo ruolo di portavoce nazionale dei Verdi. Le ha fatte a Galileo qualche giorno fa, al termine del convegno intitolato “Brevettare la vita? Etica del limite e della biodiversità: il caso della manipolazioni genetiche” e organizzato dal gruppo parlamentare italiano dei Verdi. Manconi parlava all’ombra di una gigantesca pannocchia “geneticamente modificata” alta quattro metri, esposta dai Verdi in piazza del Campidoglio a Roma per mettere in guardia l’umanità dai possibili danni che possono arrivare dallo sviluppo delle biotecnologie. E che si vedrà nelle piazze di molte delle 100 città italiane dove farà tappa l’iniziativa dei Verdi. Fino a poco prima, nella splendida Sala dell’Ercole dei Musei Capitolini, avevano dibattuto di questo intreccio tra etica, scienza e legge teologi, filosofi, un epistemologo e, naturalmente, politici. “Vogliamo lanciare l’allarme sulla grande questione delle manipolazioni genetiche’’, ha detto Manconi. “E’ un problema delicato che, appunto, va affrontato con delicatezza. Sia chiaro, qui non si vogliono porre dei limiti alla ricerca scientifica, che secondo me deve essere libera e audace. Ma si deve affermare che il presupposto della ricerca scientifica è il rispetto dei tempi, dei ritmi e delle regole interne alla natura”.E per controllare in qualche modo le attività di manipolazione genetica, il Verdi italiani hanno elaborato una proposta di legge, che porta la data del 14 maggio e si snoda in sei punti. Eccoli: “proibizione della produzione di animali geneticamente modificati con malformazioni o malattie; proibizione di rilasciare nell’ambiente organismi geneticamente modificati in grado di riprodursi; proibizione di brevettare organismi geneticamente modificati, loro parti o cellule, nonché geni o terapie genetiche; obbligo dell’etichettatura per i prodotti commerciali, recante le informazioni ai consumatori sul contenuto geneticamente modificato e i possibili effetti collaterali; divieto di riprodurre ibridi animali-uomo; il divieto di clonazione”.”Con il nostro disegno di legge – ha spiegato Manconi – stabiliamo proprio del limiti, sapendo bene che si tratta di una materia che va discussa, sottoposta al vaglio scientifico, etico e giuridico. Per questo noi Verdi abbiamo creduto fosse giusto lanciare una campagna di mobilitazione che coinvolga la comunità scientifica e l’opinione pubblica. Un’iniziativa che prosegue il discorso avviato da cinque anni da Alex Langer. Anche per questo abbiamo sottoscritto il manifesto ‘’Elogio dell’imperfezione’’, per un’etica del limite e per una cultura della biodiversità”. Entro la fine di giugno il parlamento europeo approverà una direttiva sulla brevettabilità degli organismi geneticamente modificati, a partire dai vaccini con geni umani. Un argomento che secondo Manconi in Italia ‘’è praticamente censurato’’. “Sono contro la sola idea che ci possa essere una proprietà, che una parte del corpo possa essere commercializzata, ceduta, acquistata, come se si trattasse di un prodotto o di un’invenzione. Per questo dico che parlare di brevetti sul corpo umano è una bestemmia. E’ in corso un conflitto – ha concluso il senatore dei Verdi – che ha come posta in gioco il rispetto dell’identità umana e della natura. E non dimentichiamo che bisogna fare i conti con le lobbies che hanno in mano la ricerca scientifica”.