Patrizio Pensabene
L’arco di Costantino: simbolo e celebrazione del potere
Archeomedia, Roma
lire 98.000
Requisiti: PC, Windows 95 o superiore; Mac, System 7 o superiore. 16 Mb di Ram. Lettore CD-rom 8x. Scheda video 640×480, 16 bit (65536 colori). Scheda sonora
Requisiti ideali: 32 Mb di Ram, CD-rom 12x
E’ il 28 ottobre del 312 d.C. L’imperatore Costantino è giunto al termine della sua lunga marcia per la conquista del potere assoluto. Partito da Milano è ora a Saxa Rubra, alle porte di Roma, dove lo attende il “tiranno” Massenzio con i suoi soldati. La battaglia è violenta, ma presto Massenzio è costretto a retrocedere fino alle rive del Tevere, a ponte Milvio dove sarà definitivamente sconfitto. Dopo anni di disordini, finalmente l’ordine e la pace tornano a regnare nel vasto impero. Celebrarli era d’obbligo per il Senato, che volle erigere a Roma, vicino al Colosseo, il più grande e il più imponente tra gli archi trionfali costruiti sino allora. Le gesta gloriose di Costantino, il primo imperatore cristiano, venivano così scolpite nel marmo: la sua marcia, le battaglie, l’ingresso trionfale in città.
Purtroppo ammirare quelle gesta e gli altri bellissimi rilievi che decorano l’arco non è mai stato facile. Si ripete oramai da 1700 anni, quotidiano, il rito di chi, con il naso all’insù, il collo dolente e gli occhi accecati dal sole, cerca di vedere anche dove l’occhio non arriva. Ma oggi, finalmente, si potranno contemplare tutti assieme stando comodamente seduti di fronte al computer. Il merito è di Patrizio Pensabene, professore di archeologia all’Università di Roma “La Sapienza”, che nel CD-rom “L’arco di Costantino: simbolo e celebrazione del potere” ha saputo fondere una piacevole visita guidata del monumento con il risultato di un lavoro di ricerca più che decennale.
Le immagini di tutti i rilievi figurati dell’arco sono accompagnate da descrizioni puntuali delle scene e del loro significato. Ma soprattutto se ne discute la provenienza e la composizione artistica. L’arco fu infatti costruito utilizzando per buona parte elementi presi da altri edifici anteriori: una pratica allora assai diffusa per ragioni economiche ma anche ideologiche, perché si prefigurava come recupero delle memorie antiche. Ci sono rilievi che risalgono all’epoca di Traiano, Adriano e Marco Aurelio: nel complesso, offrono un colpo d’occhio unitario e davvero unico su più di due secoli di storia dell’arte romana. Anche per questo, poterli ammirare e confrontare comodamente è di indubbia utilità. Senza contare che, per esempio, il CD-rom ricostruisce in sequenza il grande fregio sulla conquista traianea della Dacia, che nell’arco si trova tagliato in quattro pezzi montati in luoghi diversi.