L’assurdo, companatico della vita

Giuliano Toraldo di Francia
Ex absurdo,
Riflessioni di un fisico ottuagenario

Feltrinelli, Milano, pp. 109,
L. 19000

Il concetto di assurdo non è poi così estraneo alla razionalità umana. A sostenerlo è un fisico e filosofo della scienza che, nel corso della sua pluridecennale attività, ha sperimentato di persona l’esistenza di uno stretto legame fra il regno del rigore logico e quello dell’ambiguità e della fantasia. Per illustrare il ruolo essenziale svolto dall’assurdo nelle scienze e nella filosofia, Giuliano Toraldo di Francia, in Ex absurdo, conduce il lettore attraverso dodici brevi ma illuminanti riflessioni.

Secondo l’autore, la razionalità, che si fonda sulla logica classica, non può essere considerata come facoltà estranea e superiore all’uomo ma è il risultato di un lungo processo evolutivo del nostro cervello che, per sopravvivere, si è dovuto adattare all’ambiente terrestre. Chi pensa che il corretto funzionamento del cervello non dipenda dalle condizioni dell’ambiente circostante e che, di conseguenza, la logica classica debba valere in tutti i campi della realtà, compie, per Toraldo di Francia, un’estrapolazione gratuita e ingiustificata, oltre che fare cattiva filosofia.

Basti pensare che la logica classica, che opera con individui e insiemi di individui, pur rivelandosi uno strumento molto efficace e vantaggioso nella lotta per l’esistenza degli esseri umani, non lo è stato affatto per l’indagine del mondo sub-microscopico. Le particelle elementari secondo questa logica si comportano infatti in modo assurdo: a volte appaiono come onde, altre volte come corpuscoli, non hanno una traiettoria definibile con esattezza ma la loro posizione può essere predetta solo in termini probabilistici ed esse stesse sono addirittura indistinguibili. Come spiega Toraldo di Francia, se chiamiamo una particella Pietro e l’altra Paolo, non possiamo poi più determinare in nessun modo quale sia Paolo e quale Pietro.

Scopo del libro non è però quello di analizzare tutte le possibili soluzioni teoriche per spiegare il comportamento assurdo degli oggetti della microfisica, come le logiche quantistiche o quelle “fuzzy”. Dopo aver mostrato quanto i concetti di logico e di assurdo abbiano oggi una validità molto meno assoluta di una volta, Toraldo di Francia riflette sull’origine del nostro pensiero: è proprio nel momento creativo dell’ideazione, processo per definizione non-logico, che le immagini “assurde” scaturiscono, per poi essere sistematizzate a posteriori in concetti e regole logiche. L’assurdo come perenne sorgente delle nostre ideazioni sembra quindi essere uno dei ruoli fondamentali individuati dall’autore per lo sviluppo del pensiero. Negare o ignorare questa componente sarebbe pura follia: ”……se Newton avesse rifiutato a priori di soffermarsi sull’idea assurda dell’azione a distanza, tutta la scienza moderna sarebbe stata priva di una sua parte essenziale”.

In Ex absurdo non si insiste sulla necessità di una tale prospettiva solo per la scienza. Toraldo di Francia ne sottolinea l’importanza anche per poter agire nel nostro mondo. Ecco quindi riflessioni sull’etica, sul linguaggio, sulle tematiche della scuola e dell’insegnamento, fino a quelle sulla libertà e sulla morte. Racconti divertenti e meditazioni più serie si alternano, delineando un ampio quadro del nostro tempo. A questo proposito sono da non perdere le esilaranti pagine sul linguaggio della televisione, quelle bellissime sul “ragionare correttamente” ispirate al Teeteto di Platone, o quelle dedicate al concetto di “identità personale” in cui si citano scienziati come Jean Cocteau, filosofi come Leibniz e scrittori come Goethe e Pirandello.

Insieme a Beckett, Toraldo di Francia ci invita ad “aprire la mente” alle ipotesi più assurde, per arricchire la conoscenza di noi stessi e del nostro mondo. Se il razionale è il “pane” della nostra vita, ci viene ricordato infine, l’assurdo è il “companatico” e senza di esso la vita perderebbe quel sapore che la rende degna di essere vissuta.

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