Categorie: Società

L’autobiografia di Piergiorgio Welby a teatro

“Un poeta ha l’obbligo morale di incidere sulla realtà. Un’arte privata non può esistere”. Così Piergiorgio Welby, l’intellettuale, parlava a Francesco Lioce, suo nipote, a cui aveva affidato il compito di curare la stesura del romanzo autobiografico Ocean Terminal, un’opera a cui ha lavorato per otto anni, dal ricovero in rianimazione fino a dieci mesi prima della morte. Oggi, a due anni e mezzo dalla sua pubblicazione, quel libro-testamento diventa uno spettacolo teatrale – promosso dall’Associazione Culturale TEATRI&CULTURE in collaborazione con l’Associazione Culturale TICTO – in scena alla Domus Talenti di Roma, il 2,3 e 4 Maggio.

In Ocean Terminal ci si casca dentro da subito ed è difficile riemergere, vuoi per la profondità dei temi che affronta, vuoi per il suo linguaggio febbrile e scatenato che aderisce perfettamente al flusso turbinoso di immagini con cui Welby racconta la sua vita, dagli anni dell’infanzia a quelli della tossicodipendenza e infine della malattia. Una narrazione dal ritmo incalzante, definita da alcuni tridimensionale nel senso che – come spiega il direttore artistico dello spettacolo Giorgio Taffon – sembra concepita appositamente per essere recitata.

È una parola viva, che serve ad un uomo condannato all’immobilità a ripercorrere le sue passioni e i suoi dolori, e che restituisce all’ascoltatore quella giusta chiave di lettura per comprendere l’apparente contraddizione di un uomo che diceva di amare la vita e chiedeva di morire. “Ocean Terminal è un modo per conoscere la dimensione più intima e privata di Welby”, racconta Francesco Lioce, non lontana ma sicuramente meno conosciuta di quella politica e attivista della rivendicare del diritto all’eutanasia: un inno alla vita che chiede, implicitamente, alla coscienza di interrogarsi ancora una volta.

Regista e unico interprete, Emanuele Vezzoli non ha bisogno di scenografie sul palco, occupato solamente da un freddo tavolo di marmo e da un lenzuolo bianco che, di volta in volta, diventa letto, casa, rifugio, baratro e infine obitorio. Raccolti gli applausi, è lui stesso che si volta verso la scena e rivolge un saluto al vero protagonista, la cui storia sembra ancora tutta da leggere.

2-3-4 Maggio 2012-05-03
Domus Talenti – ore 20.45
Via delle Quattro fontane, 113

Chiara Pagnotti

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