L’autodeterminazione è un diritto

È stato presentato al Senato un disegno di legge per l’attuazione di un diritto fondamentale e garantito dalla carta costituzionale: l’autodeterminazione del paziente. È una proposta “semplice”, composta da soli quattro articoli, che ha l’intento di dare concretezza al principio sancito dalla Costituzione italiana (art.32) secondo il quale nessuno può essere obbligato a subire un trattamento medico contro la propria volontà.

Il disegno di legge rende applicabile questo diritto stabilendo il corrispondente dovere del  medico o dell’operatore sanitario ad astenersi da qualsiasi trattamento che non sia obbligatorio per ragioni di salute pubblica. Tra i trattamenti medici che è lecito rifiutare sono compresi anche quelli necessari alla sopravvivenza. La decisione di sospendere tali trattamenti, anche qualora comporti la morte, è quindi riconsegnata totalmente al paziente e la loro mancata erogazione non costituisce reato.

L’iniziativa è una risposta alla questione sollevata da Piergiorgio Welby,  la prima che non lasci margini ad incerte interpretazioni e che possa corrispondere  all’urgenza assoluta della sua richiesta. Primo firmatario della proposta  è il senatore Massimo Villone seguito da Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanità, Cesare Salvi, presidente della Commissione Giustizia, Furio Colombo, Valerio Zanone, Gianni Battaglia e Nuccio Iovene. (c.l.)

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