Categorie: Spazio

Le comete giganti potrebbero mettere a rischio la Terra

Oggi sono moltissimi i progetti dedicati al monitoraggio dei cosiddetti Neo, o Near Earth Object: asteroidi che potrebbero entrare in collisione con la Terra, con effetti drammatici per la vita sul nostro pianeta. Ma se negli ultimi trent’anni ricerche e iniziative di questo tipo (spesso definite Spaceguard, dal nome del sistema di allerta precoce inventato da Arthur C. Clarke inIncontro con Rama) hanno fatto passi da gigante, forse un pericolo ancora maggiore è rimasto del tutto ignorato. Parliamo dei centauri: gigantesche comete che orbitano nella parte esterna del Sistema solare. Secondo uno studio dell’Armagh Observatory e della University of Buckingham, pubblicato sul Journal of the Royal Astronomical Society, questi corpi celesti potrebbero infatti visitare periodicamente le zone più interne, con possibili effetti catastrofici per il nostro pianeta.

centauri sono planetoidi ghiacciati che misurano in media tra i 50 e i 100 chilometri di diametro. Ognuno di loro, spiegano gli autori dello studio, ha cioè una massa superiore a quella di tutti i Neo scoperti fino ad oggi.

Solo 20 anni di fa, si conoscevano una manciata di questi centauri, ma gli avvistamenti sono cresciuti esponenzialmente nei decenni seguenti e oggi ne sono stati individuati è di diverse centinaia.

Normalmente, questi corpi celesti orbitano in una zona compresa tra GioveSaturno Urano e Nettuno. Ma visto il loro numero, secondo i ricercatori esistono alte probabilità che periodicamente possano entrare in contatto con il campo gravitazionale dei pianeti esterni, e che vengano deviati in direzione del nostro pianeta.

Secondo i loro calcoli, questi fenomeni potrebbero ripetersi circa ogni 40/100mila anni. All’ingresso nella zona interna del Sistema Solare i centauri si disintegrerebbero, creando immense nubi di polveri e asteroidi, che entrerebbero inevitabilmente in collisione con la Terra provocando cambiamenti climatici che possono durare per millenni. Di questi fenomeni esisterebbero in effetti diversi esempi, riscontrabili nei reperti geologici raccolti sulla Terra e sulla Luna, e nei dati oggi disponibili sui cambiamenti ambientali e fenomeni di estinzione di massa avvenuti in passato sul nostro pianeta.

Unendo queste informazioni è possibile per esempio individuare un probabile ingresso di un centauro nella zona interna del Sistema Solare intorno a 30 mila anni fa, e ipotizzare il loro coinvolgimento in molti eventi catastrofici che hanno caratterizzato la storia del nostro pianeta: nel 10.800 a.C. e nel 2.300 a.C. per esempio, quando l’atmosfera terrestre si raffreddò per diversi millenni, così come circa 65 milioni di anni fa, quando un fenomeno simile potrebbe aver contribuito all’estinzione dei dinosauri.

“Nelle ultime tre decadi abbiamo investito moltissime risorse per analizzare i rischi di una collisione tra il nostro pianeta e un asteroide”, spiega Bill Napier, uno dei ricercatori della University of Buckingham che ha partecipato allo studio. “Il nostro lavoro suggerisce che dovremmo guardare anche al di la delle nostre immediate vicinanze, in particolare ai centauri che orbitano oltre Giove. Se abbiamo ragione, allora queste lontane comete potrebbero rappresentano un serio pericolo, ed è tempo quindi di studiarle e conoscerle più a fondo”.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA Goddard Space Flight Center/Flickr CC

 

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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