Il fumo passivo è nocivo, soprattutto per le donne. Lo conferma uno studio condotto da Sandra Baldacci dell’Istituto di psicologia clinica di Pisa presentato all’XI Congresso europeo di malattie polmonari e medicina respiratoria che si è tenuto a Berlino. L’équipe italiana ha visitato 2335 donne non fumatrici provenienti da tutta Italia. L’analisi ha rivelato che nel 47 per cento del campione erano visibili tracce di esposizione forte al fumo passivo. Ma dove avevano aspirato le non fumatrici le esalazioni dannose? Il 63 per cento dentro le mura di casa, il 43 per cento al lavoro. Il legame fra questa esposizione involontaria e le malattie polmonari è variabile. Tipico delle donne con un marito fumatore è avere il respiro corto anche a riposo, bronchiti croniche o enfisema: in un scala da 1 a 10, il rischio di avere questi disturbi sale da 1,4 a 1,6. Ancora più danneggiate le non fumatrici che lavorano in un ufficio molto “fumoso” (il rischio passa sa 2,1 a 2,3). Inutile dire che le più esposte sono coloro che combinano le due situazioni: casa e lavoro. In questo caso il rischio di ammalarsi di malattie polmonari sale fino al 4,2. (p.c.)
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