Categorie: Ambiente

Le pagelle dell’inquinamento

Diminuiscono le emissioni di CO2 dovute al trasporto e cala anche il consumo di acqua per usi domestici, mentre aumenta quello di gas metano. È quanto emerge dal IV Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, presentato a Roma dall’Apat, che segnala anche alcune esperienze virtuose già avviate a livello locale come esempio per le amministrazioni locali.

Subito una buona notizia: il verde pubblico è aumentato in tutte le 24 città italiane sopra i 150mila abitanti prese in esame, con l’eccezione di Messina. Ad aggiudicarsi il primato è Napoli, con un aumento del 19,5 per cento tra il 2000 e il 2006, seguita da Cagliari (8%) e Torino (5,6%). Al 2006, il verde pubblico a Cagliari è il 53 per cento della superficie cittadina, mentre a Verona il 45,6 e a Palermo il 33,9. Vanno peggio invece Taranto, Foggia, Messina, Bari e Reggio Calabria. Ma insieme alle aree verdi cresce anche il numero dei veicoli. Con delle differenze da città a città: se a Milano e Napoli si registra un calo di automobili possedute, rispettivamente del 9 e del 6 per cento, in molte città del Sud il numero cresce. Roma è la città con più auto ogni mille abitanti anche se nell’ultimo anno scende a 699 veicoli (-4,5%); a Nord il record spetta a Modena, con 651 vetture e al Sud a Catania con 680.

Per fortuna, sempre più auto sono a basse emissioni. Le euro 4 superano il 10 per cento in tutte le città, con il valore più alto a Roma (24,6%), dove in sei anni sono aumentate del 129 per cento. La quota di veicoli commerciali leggeri più vecchi e inquinanti (pre-Euro) scende al di sotto del 20 per cento in quasi tutte le città del Centro-nord mentre al Sud oscilla intorno al 30 per cento. Sempre di più anche le auto a gasolio, con valori sopra il 30 per cento a Torino, Parma, Roma, Foggia, Bari e Taranto. Un dato che lascia ben sperare se si pensa che il trasporto su strada è il principale fattore di inquinamento in 19 delle 24 città considerate.

Dal 2000 le emissioni totali di PM10 (particolato atmosferico microscopico) dovute al trasporto su trada scendono in tutte le città: dall’8 per cento di Firenze al 30 di Trieste*. Andamento analogo per ossidi di azoto e di zolfo: nelle stime 2005 si riscontra una riduzione delle emissioni da trasporto su strada per tutte le città considerate, superiore al 20 per cento per gli ossidi di azoto. Anche le stime delle emissioni 2005 di monossido di carbonio, benzene e ammoniaca derivanti dai trasporti, risultano inferiori a quelle del 2000.

Se si passa alla questione rifiuti, dal 2002 al 2006 la produzione nelle grandi città è cresciuta del 5,1 per cento, molto meno che nel resto del paese, probabilmente a causa della diminuzione della popolazione nelle metropoli. La città più disciplinata nella raccolta differenziata è Padova, che nel 2006 ha raggiunto il 39 per cento, seguita da Torino (36,7%), Brescia (35,8%) e Prato (35,3%), mentre Cagliari, Napoli, Catania e Messina restano sotto il 10 per cento. In diminuzione il consumo d’acqua per uso domestico nelle città, sceso dai 75,3 metri cubi del 2000 ai 69,4 del 2006. In  crescita invece il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento, che registra in media un aumento del 6,7 per cento rispetto al 2000.

Per quanto riguarda l’elettrosmog, 12 delle 24 città hanno regolamenti in materia di campi elettromagnetici, e 19 non hanno superato comunque i limiti di emissioni previsti dalla legge. Insufficienti, invece, gli adempimenti riguardanti l’inquinamento acustico: la classificazione prevista per legge è stata effettuata solo in 14 città, sei hanno approvato il Piano di risanamento e solo cinque hanno predisposto una relazione biennale sullo stato acustico (Padova, Milano, Bologna, Firenze e Livorno). Infine appare “buono” lo stato del mare, con oltre il 90 per cento delle acque costiere  adatto alla balneazione. Dagli esami effettuati tra 2006 e 2007 in 63 punti della costa intorno alle aree urbane, la situazione appare critica a Roma e a Manfredonia, un po’ meglio (“qualità media”) Genova, Livorno, Napoli e Bari. Alto o medio alto, invece, il livello riscontrato a Trieste, Venezia, Cagliari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Messina e Catania. (r.p.)

* Dati aggiornati secondo le correzioni Apat del 14 marzo 2008.

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