Categorie: Ambiente

L’economia verde invade l’Europa

Il lavoro “verde” paga, anche più di quello inquinante. Le attività economiche a basse emissioni e consumo di carbonio, infatti, crescono e impiegano in Europa 3,4 milioni di persone, mentre quelle inquinanti (attività estrattive, elettricità, gas, cemento e industrie del ferro e dell’acciaio) danno lavoro a 2,8 milioni di europei. È la fotografia scattata dallo studio del Wwf, “Low carbon jobs for Europe” (Lavori low-carbon per l’Europa), presentato oggi, alla vigilia della riunione del Consiglio dell’Unione Europea prevista per i 18 e 19 giugno. Lo studio raccoglie i dati dei lavori verdi già esistenti e le previsioni per il loro potenziale sviluppo esaminando tre aree principali: il settore delle energie rinnovabili, i trasporti e l’efficienza energetica.

Ecco i dati: circa 400mila persone impiegate nel settore delle energie rinnovabili, circa 2,1 milioni  nella mobilità sostenibile e oltre 900.000 in beni e servizi per l’efficienza energetica, in particolare nel settore edilizio. Questi impieghi includono la produzione, installazione e manutenzione di turbine eoliche e pannelli solari, o i lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici esistenti. Accanto a questi, bisogna calcolare circa altri 5 milioni di posti di lavoro a essi correlati. Tutti i settori oltretutto sembrano destinati a crescere ancora: lo studio per una  “Advanced Renewable Strategy”, supportato dall’Unione Europea, sostiene che solo nel settore delle energie rinnovabili si potrebbero avere altri 1,7 milioni di posti di lavoro entro il 2010 e 2,5 milioni entro il 2020. Le nazioni trainanti di questa nuova economia sono Germania, Spagna e Danimarca, l’Italia invece è ancora molto indietro.

Nel nostro paese sono 1.700 i posti di lavoro nel settore fotovoltaico (in Germania sono 42.000) e 3.000 quelli nel settore del solare/termico (17.400 in Germania). La mobilità invece offre qualche soddisfazione visto che, insieme alla Francia, l’Italia produce auto a minori emissioni di carbonio rispetto agli altri paesi europei. 

“Nei prossimi giorni il Consiglio deve ribadire l’impegno dell’Europa nell’attuare tagli alle emissioni tali da mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C. Lavorare per la sfida del clima può rappresentare l’occasione per sviluppare i motori dell’economia e del lavoro del futuro. Come dimostra questo rapporto, l’impegno a ridurre drasticamente le emissioni costituirà anche un importante supporto alle aree in cui l’economia si sta sviluppando più velocemente e con il più alto potenziale di nuovi impieghi lavorativi”,  ha aggiunto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia. (c.v.)

Riferimenti: WWF International

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