Salute

Queste lenti a contatto smart potrebbero rivoluzionare la cura del glaucoma

Niente più colliri da applicare scrupolosamente più volte al giorno. In futuro la terapia del glaucoma sarà affidata ad un nuovo tipo di lenti a contatto intelligenti, capaci di monitorare la pressione dell’occhio e di somministrare i farmaci solo quando servono. Ne sono certi i ricercatori della Sun Yat-sen University di Guangzhou, in Cina, che su Nature Communication hanno appena descritto la loro ultima invenzione: lenti a contatto teranostiche (cioè con capacità diagnostiche e terapeutiche) wireless, sottili e flessibili come quelle tradizionali, che potrebbero presto essere prodotte in serie per rivoluzionare la qualità di vita, e la salute, delle oltre 76 milioni di persone in tutto il mondo che oggi soffrono di glaucoma.

Nel trattamento di questa patologia, infatti, i farmaci svolgono un ruolo fondamentale, aiutando a tenere sotto controllo la pressione intraoculare che molto spesso è alla base dei danni ai nervi ottici da cui ha origine il disturbo. La pressione intraoculare non è però costante: le attività quotidiane, così come il ritmo circadiano, possono modificarla. Questo costringe gli specialisti ad un monitoraggio continuo delle condizioni dei pazienti, e a frequenti cambi di terapia. I colliri contenenti i farmaci vanno inoltre applicati più volte al giorno, e questo influisce negativamente sulla qualità di vita di molti malati, e complica di conseguenza l’aderenza terapeutica, fondamentale per prevenire il peggioramento della malattia e il rischio di una perdita totale della vista.

Un dispositivo in grado di monitorare in tempo reale le condizioni dell’occhio, e di somministrare i farmaci esattamente quando servono, migliorerebbe quindi sia l’efficacia delle terapie, sia la qualità di vita dei pazienti. È con questo obbiettivo in mente che i ricercatori cinesi hanno sviluppato il loro prototipo di lenti a contatto teranostiche. I nuovi dispositivi assomigliano a normali lenti a contatto, ma contengono sia un sensore che permette di monitorare la pressione intraoculare. Quando questa supera il livello di guardia, un circuito ad alimentazione wireless entra in azione, attivando la somministrazione dei farmaci nella camera posteriore dell’occhio, attraverso le barriere corneali.

Negli esperimenti svolti fino ad oggi, il prototipo è risultato sicuro e ha dato risultati promettenti su modelli animali della malattia. Se anche la futura sperimentazione clinica dovesse confermarne il potenziale, gli scienziati ritengono che questo tipo di lenti a contatto teranostiche potrebbe costituire il primo esempio di una nuova generazione di dispositivi medici, che potrebbero trovare impiego anche nella cura di molte altre patologie oculari che beneficerebbero di un approccio terapeutico personalizzato.

Riferimenti e immagine nel testo (CC): Nature Communications

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

2 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

5 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più