CONVIVERE con una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (Mici), come morbo di Crohn, colite ulcerosa o le cosiddette coliti indeterminate, vuol dire spesso avere a che fare con una stomia. Ossia con una sacca esterna applicata sulla parete addominale e in diretta comunicazione con l’intestino, destinata alla raccolta degli effluvi che chi è stato trattato chirurgicamente per colpa di una Mici a volte non può trattenere. Una condizione di vita particolare, di cui si torna oggi a parlare in occasione della giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, organizzata in Italia dall’Associazione Nazionale Amici Onlus, e che, come fanno sapere dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati, “oggi può essere affrontata e gestita in modo soddisfacente, senza pregiudicare la vita di relazione del portatore né farne un handicappato ma bensì, dopo la fase acuta della malattia, permettergli il ritorno alla vita”.
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