L’istruzione prima di tutto

L’alfabetizzazione sostiene lo sviluppo. È il tema scelto quest’anno dall’Unesco per celebrare la Giornata mondiale dell’alfabetizzazione, l’8 settembre. L’importanza del saper leggere e scrivere come “leva del cambiamento e strumento alla base dei progressi sociali”, secondo il direttore generale dell’organizzazione Koïchiro Matsuura, si evince dai miglioramenti ottenuti in molti paesi attraverso l’alfabetizzazione e i programmi di educazione.

Ma i problemi restano. Sono circa 781 milioni gli adulti che non hanno alcuna istruzione, due terzi dei quali sono donne. Inoltre, quasi 103 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione primaria. Secondo il Global Monitornig Report 2006 dell’Unesco, l’Asia meridionale e quella occidentale hanno il più basso tasso di alfabetizzazione regionale, con una percentuale del 58,6 per cento, seguite dall’Africa sub-sahariana con il 59,7 per cento e dagli Stati Arabi (62,7).

I paesi con le più basse percentuali di alfabetizzazione nel mondo sono invece Burkina Faso (12,8 per cento), Niger (14,4) e Mali (19 per cento), mentre in Bangladesh, Etiopia, Ghana, India, Mozambico e Nepal, dove i tre quarti o la maggior parte della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, i tassi di analfabetismo sono al di sotto del 63 per cento e il numero di coloro che non sanno leggere e scrivere supera i 5 milioni.

Per questo l’Unesco spera, con il progetto “Literacy Initiative for Empowerment” (Life) portato avanti in 35 paesi, di dimezzare la percentuale di analfabetismo entro il 2015. In Italia Coopi- Cooperazione Internazionale ha invece deciso di promuovere in occasione della celebrazione il progetto “100 scuole nella Repubblica Centraficana”, destinato alla scolarizzazione dei bambini nella regione della Lobaye, in un paese che si colloca al 171° posto su 177 paesi per tasso di sviluppo umano. (r.p.)

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