Un comune su tre a rischio estinzione. E’ questo il risultato dell’indagine condotta dall’Associazione per le ricerche sul territorio Cresme, per conto di Legambiente e Confcommercio. I dati sono chiari: quasi 3 mila comuni italiani si stanno lentamente spegnendo, insieme alle loro tradizioni culturali e alle produzioni tipiche. Le cause sono molteplici: l’invecchiamento degli abitanti associato a un basso tasso di natalità, la mancanza di servizi pubblici essenziali o commerciali, la crisi economica che sta investendo il nostro paese. Alcuni comuni della Basilicata, della Calabria e della Campania, infatti, presentano un reddito medio pro capite di 15 milioni annui contro i 21 della media nazionale. Altri – in particolare quelli dell’arco appenninico – sono soggetti a una grave crisi demografica, con il 30 per cento della popolazione residente che supera i 60 anni. Le regioni più colpite sono, nell’ordine, la Calabria, la Basilicata, l’Abruzzo, la Liguria e il Lazio. A pesare sono soprattutto le carenze dell’assistenza sanitaria e sociale, la mancanza di attività turistiche e commerciali, il basso tasso di natalità. La regione che invece sembra tutelare meglio il proprio patrimonio storico e cittadino è il Veneto, dove però vive solo l’1,3 per cento della popolazione nazionale. Secondo Legambiente i risultati della ricerca sono il sintomo di una depressione demografica molto forte. (c.g.)