L’Italia vince in astrofisica e immunologia

    La scoperta della prima stella pulsar doppia avvenuta nel 2003 è valsa a Nicolò D’Amico, dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, il premio Cartesio per la ricerca europea, assegnato venerdì 2 dicembre alla Royal Society di Londra. Accanto al suo progetto – Pulse, in cui sono coinvolti altri quattro osservatori – si sono aggiudicati 200 mila euro ciascuno altri quattro progetti di cooperazione fra Stati membri. Tra questi Euro-Pid, per lo studio di 130 malattie rare geneticamente determinate e a base immunologica, a cui partecipano due italiani, Luigi Daniele Notarangelo, dell’Università di Brescia e Anna Villa dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr. Gli altri tre vincitori sono: Excel, un gruppo che ha realizzato una nuova classe di meta-materiali capaci di invertire molte delle proprieta’ della luce; Ceca, che ha studiato la misura del cambiamento del clima e dell’ambiente in Artico; Ess, che ha messo a punto un modello sociologico capace di tenere conto del cambiamento di opinione dei cittadini europei. Quest’anno per la prima volta sono stati assegnati anche 30 mila euro a ciascuno degli altri finalisti. A completare le premiazioni i riconoscimenti alla comunicazione scientifica, il Descartes Prize for Science Communication, che quest’anno è andato a Carl Johan Sundberg, professore di fisiologia all’Istituto Karolinska di Stoccolma, ad Anja Andersen, astrofisica danese, a Bill Bryson, scrittore inglese, a Jos Van Hemelrijck, conduttore televisivo belga e a Michael Seifert, giornalista tedesco. Per i loro progetti di comunicazione si sono aggiudicati 50 mila euro ciascuno. Agli altri cinque finalisti un premio di consolazione di 5 mila euro. (l.g.)

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