Il 3 novembre si terrà a Vienna il primo Congresso Mondiale sulla Salute degli Uomini. Lo stesso giorno, proclamato dall’Onu ‘Giornata Mondiale del Maschio’, saranno presentati il Forum Europeo e la Società Internazionale per la Salute degli Uomini. Al centro dei dibattiti la carenza delle cure mediche, soprattutto nei Paesi sviluppati, da parte dei maschi. Due ricercatori, Siegried Meryn dell’Università di Vienna e Alejandro R. Jadad dell’Università di Toronto, sostengono che “anche se le donne si occupano della cura dei figli e del lavoro domestico, se sono discriminate negli ambienti di lavoro, nei confronti della salute sono le prime a prendere provvedimenti”. Gli uomini, invece, vivono in media sette anni meno delle donne e hanno un tasso di mortalità maggiore. Soprattutto a causa del consumo di alcol, delle sostanze stupefacenti, degli psicofarmaci contro la depressione e della propensione al suicidio. Sempre gli uomini sono riluttanti ad andare dal medico, soprattutto per confessare le proprie emozioni. “Hanno paura a lasciarsi andare”, spiega Ian Banks, presidente del Forum Europeo sulla Salute degli Uomini, lamentando, la scarsità di medici e infermieri di sesso maschile che potrebbero, forse, accogliere meglio le loro confessioni. Se si aggiungono poi i passi fatti dalle donne nel campo dell’educazione e del lavoro, la presenza delle banche dello sperma, la fertilizzazione in vitro e i matrimoni tra omosessuali, il futuro del maschio nella nostra società sembra proprio vacillare. (d.d.v.)
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