L’opinione dei cittadini

Migliorano i servizi per i degenti, ma restano dei difetti di comunicazione tra le strutture della sanità italiana, soprattutto, tra ospedale e territorio. E’ quanto emerge dal rapporto Audit civico 2002 presentato oggi a Roma. Il testo esamina la situazione di 25 aziende sanitarie, locali e ospedaliere, in Italia ed è stato realizzato dal Tribunale dei diritti del malato e da Cittadinanzattiva (un’associazione per la tutela dei diritti dei cittadini), per raccogliere l’opinione degli utenti sulla qualità dei servizi offerti dalle strutture sanitarie. Secondo lo studio, negli ultimi due anni il 31 per cento delle Asl ha previsto accordi tra medici ospedalieri e medici di famiglia per l’orientamento e l’assistenza dei degenti in caso di intervento e il 35 per cento ha predisposto un aiuto economico ai pazienti in stato di necessità. Sempre a Roma sono stati presentati oggi i dati della campagna Ospedale Sicuro, uno studio nato cinque anni fa per testare l’affidabilità della maggior parte delle strutture ospedaliere distribuite sul territorio nazionale. Su 68 ospedali monitorati, due, il Cardarelli di Campobasso e l’Ospedale civile di Pagani di Salerno, sono finiti in quarta fascia per la presenza di situazioni ad alto rischio (presenza di barriere architettoniche, barelle e letti aggiunti nei reparti). Nove gli ospedali in terza fascia, per il livello di sicurezza appena sufficiente: tra questi, quello della Fondazione Pascale di Napoli e l’Ospedale di Ortona (Chieti). Altre 22 strutture sanitarie pubbliche raggiungono a stento la sufficienza e solo 14 ospedali sono in discrete condizioni di sicurezza. (al.c.)

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