L’origine recente della crescita

La lunga fase di crescita degli esseri umani è una conquista recente nella storia evolutiva.Che ancora oggi ci differenzia da alcuni primati, come scimpanzé e gorilla. E’ quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori coordinati da Christopher Dean dell’University College di Londra e pubblicato su Nature. Questi hanno analizzato lo sviluppo dei denti degli ominidi misurando le tracce dell’aumento giornaliero di smalto.”Anche i denti, come le conchiglie e gli alberi, mostrano i segni dello scorrere del tempo”, ha spiegato Dean. Per lo studio sono stati esaminati 13 frammenti fossili di denti, che appartenevano ai più antichi Australopitechi (che vissero tra 4 e 1 milione di anni fa) e ai primi esemplari del genere Homo (che vissero circa un milione e mezzo di anni fa). Nessuno presentava caratteristiche paragonabili a quelle dell’uomo moderno. “Abbiamo trovato la prima evidenza di un periodo di crescita simile a quello dell’uomo moderno recentemente, in un fossile di Neanderthal (circa 120.000 anni fa)”, ha spiegato Alan Walzer, un altro autore dello studio. Un risultato che ha contraddetto le aspettative dei paleontologi: nonostante le proporzioni del corpo, il peso, la dentatura e la struttura della mascella dell’Homo erectus fossero simili a quelle dell’uomo moderno, la stratificazione dello smalto dei denti era diversa. Differente, quindi, era anche il loro periodo di crescita. Ma non solo, l’Homo erectus aveva un cervello meno grande e sviluppato di quello degli esseri umani di oggi. Poiché il periodo di sviluppo è correlato al tempo necessario alla crescita e all’uso di un cervello di grandi dimensioni, il nostro prolungato periodo di crescita potrebbe quindi essere un’acquisizione recente, probabilmente contemporanea allo sviluppo di un cervello dalle dimensioni umane, hanno concluso i ricercatori. (r.p.)

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