Promette di regolarizzare il traffico nei maggiori aeroporti al mondo per ridurre la congestione aerea fino al 30 per cento. E’ un modello matematico realizzato da ricercatori dell’MIT e della Duke University, sotto la spinta della nuova politica della Federal Aviation Administration (FAA) che tenta di risolvere i ritardi nei voli, trattenendo gli aerei a terra piuttosto che farli volteggiare in cielo. Si calcola che negli Stati Uniti, generalmente a causa del tempo avverso, circa un migliaio di aerei registrino ogni giorno un ritardo di 15 minuti o più. La spesa annuale dovuta a tali inconvenienti ammonterebbe a 3 miliardi di dollari, ed è destinata a crescere parallelamente all’aumento vertiginoso del traffico aereo registrato negli ultimi anni. Il modello matematico ora messo a punto mira a rendere più efficiente e preciso il sistema computerizzato dell’FAA. Considera migliaia di variabili, come la capacità ricettiva dell’aeroporto, gli orari di partenza e arrivo degli aerei, i costi connessi con le attese degli aerei a terra piuttosto che in cielo e i tempi di entrambe, la velocità ottimale degli aerei, il loro ridirezionamento. Determinando così a una significativa riduzione dei costi “Crediamo che il nostro modello porterà un grosso contributo al problema della gestione del traffico” affermano Dimitris Bertismas e Sarah Patterson, direttori della ricerca. “Dato che riduce di molto i tempi di calcolo dei computer per il controllo del traffico aereo, velocizzando ogni operazione, risulterà presto indispensabile a tutti quegli aeroporti dove la congestione è all’ordine del giorno”.(c.d.)
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