Nei giorni scorsi un caso di cronaca ha riacceso i riflettori sulla pratica della Lotus Birth. Una partoriente a Udine si è rifiutata infatti di tagliare il cordone ombelicale, preferendo che questo si staccasse invece naturalmente. Un caso che ha visto i medici rivolgersi direttamente alla Procura. La pratica della Lotus Birth prevede, infatti, che dopo la nascita non si recida il cordone ombelicale del neonato, ma che questo rimanga attaccato alla placenta fino al suo distacco naturale. Distacco che può avvenire nel giro di un paio di giorni, ma anche estendersi fino a dieci. Durante questo periodo, la placenta viene trasportata insieme al bambino, spesso contenuta in una bacinella o in un cesto (su Pinterest e Instagram non è difficile trovare foto, a volte impressionati). Ma si tratta di una pratica che gli esperti tendono a sconsigliare. Perché naturale, ancora una volta, non significa necessariamente buono o meglio, ribadiscono.
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