Categorie: Spazio

Lovejoy, una cometa per Natale

Ison ormai è andata, praticamente distrutta come Icaro per aver volato troppo vicino al Sole. Niente paura però, perché un’altra cometa continuerà a farci compagnia per tutto il periodo natalizio. È la cometa Lovejoy R1, osservabile nel cielo notturno anche a occhio nudo già dai primi di novembre. La sua orbita ha raggiunto la distanza minima dalla Terra il 19 dello scorso mese, passando a circa 37 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Continuerà però ad essere visibile per tutto dicembre (qui potete osservare il suo percorso in tempo reale), e dovrebbe raggiungere il perielio, la distanza minima dal Sole, proprio il 25.

A scoprirla il 7 settembre scorso è stato un prolifico astronomo dilettante, l’australiano Terry Lovejoy, al suo secondo avvistamento importante. Nel 2011 infatti era stato lui il primo ad osservare C/2011 W3 (o Lovejoy W3), la cometa kamikaze che percorse 140mila chilometri all’interno della corona solare emergendone più o meno intatta, tra lo stupore di esperti ed appassionati.

La nuova Lovejoy R1 (nome ufficiale C/2013 R1) segue invece un orbita meno pericolosa, che la porterà a non più di 121 milioni di chilometri dal Sole. Si tratta di una cometa di lungo periodo, e la sua prossima visita nei pressi della Terra sarà quindi tra circa 7.000 anni (l’ultima volta era passata più o meno quando gli umani stavano inventando la ruota). Meglio approfittarne dunque, anche perché per tutto dicembre dovrebbe essere possibile osservarla a occhio nudo e fotografarla con macchine digitali e cellulari.

Trovarla non è difficile: basta prendere come riferimento l’orsa maggiore, e prolungare la linea immaginaria che collega le ultime due stelle del grande carro fino ad individuare Arturo, il corpo celeste più luminoso della costellazione di Boote. Lovejoy dovrebbe trovarsi proprio da quelle parti (qui una descrizione più dettagliata della posizione precisa della cometa per tutto il mese). Pronti ad una levataccia però, perché l’orario migliore per le osservazioni è tra le 4 e le 5 del mattino. Qui una foto che riprende la cometa e la sua coda in tutto il loro splendore, scattata grazie all’obbiettivo del telescopio giapponese Subaru.

Via: Wired.it

Credits immagine: NAOJ with data processing by Masafumi Yagi (NAOJ)

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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