Categorie: Spazio

Luca Parmitano, astronauta in missione

Martedì l’astronauta dell’Esa Luca Parmitano – a cui è dedicata la copertina di maggio di Wired e che saluterà il Wired Next Fest direttamente dallo spazio il 30 maggio – salirà a bordo della navicella Soyuz e poco dopo le 22 partirà dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan, diretto verso la Stazione spaziale internazionale. Ci resterà sei mesi, ricoprendo il ruolo di ingegnere di volo per le Expedition 36 e 37 verso la Iss e prendendo parte alla sesta missione dell’Esa diretta alla Stazione internazionale, denominata Volare. Un traguardo a cui Parmitano si è preparato a lungo e che porterà l’astronauta a misurarsi con esperienze del tutto nuove, come la prima passeggiata nello Spazio mai effettuata da un italiano (due le attività extraveicolari, Eva, previste per Volare). Ma l’agenda della missione – la quinta a lunga durata della Esa, la prima dell’Agenzia spaziale italiana – prevede molto altro.

Saranno circa una ventina gli esperimenti a cui prenderà parte Parmitano per conto dell’ Esa, sui temi più diversi: dalla biologia, alla psicologia, alla fisica, ai quali si aggiungeranno le collaborazioni dell’astronauta italiano agli studi degli altri partner della Iss. Inoltre il maggiore dell’aeronautica gestirà anche le manovre del braccio robotico della stazione (durante la sua permanenza sono infatti previsti l’arrivo dei cargo quali l’europeo Atv Albert Einstein, l’Htv giapponese e i Dragon e Cygnus del programma di rifornimento commerciale della Nasa).

Tra gli esperimenti scientifici in agenda spicca Green Air, il programma che comprende Diapason e Ice (Italian Combustion Experiment). Entrambi di ideazione italiana, il primo è un esperimento per la rivelazione nell’aria di particelle di piccole dimensioni, per lo studio dell’inquinamento, il secondo invece riguarderà l’analisi di un biocombustibile.

Come parte delle ricerche sulla fisiologia umana, Parmitano una volta in orbita sarà sottoposto a monitoraggi della temperatura e della melatonina, per capire come la lunga permanenza nello Spazio (dove ogni giorno l’astronauta vedrà 16 albe e 16 tramonti) influenzi i ritmi circadiani; mentre l’esperimento Skin-B, raccogliendo dati sulla pelle in tutte le fasi della missione, permetterà di indagare il processo di invecchiamento dell’epidermide nello Spazio. Luca inoltre prenderà parte all’esperimento sul dispendio energetico del corpo in orbita, che registrerà tutto quello che l’astronauta mangerà e berrà, le sue attività fisiche e il suo consumo di ossigeno. Anche i mal di testa spaziali subiti da Parmitano sulla stazione verranno registrati, dal momento che si tratta di un disturbo molto comune per gli astronauti e non ancora ben compreso dagli scienziati.

Gli esperimenti Solar per l’osservazione del Sole dalla Iss, invece, permetteranno di continuare a indagare la radiazione elettromagnetica e quindi l’irraggiamento della nostra stella, così da accumulare dati per migliorare lo studi del clima e la progettazione di satelliti. Parmitano prenderà parte poi all’esperimento Dosis 3D per la rivelazione delle radiazioni nello Spazio, rimpiazzando un vecchio set di rivelatori che si trovano su Columbus, il principale laboratorio di ricerca dell’Esa sulla Iss. Con il cargo ATV Albert Einstein inoltre sulla stazione arriverà l’esperimento Fases per lo studio dei meccanismi di emulsione in condizioni di microgravità.

Via: Wired.it

Credits immagine: ESA–S. Corvaja, 2012 via europeanastronauttraining/Flickr

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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