Salute

La luce blu aiuta a calmarsi?

Crediti: UGR. Un partecipante durante lo studio

Dopo un litigio con il proprio partner o con un amico, un bagno di luce di colore blu diffusa potrebbe aiutare ad allentare la tensione e ridurre le sensazioni negative che colpiscono il corpo e la mente. A suggerirlo è uno studio condotto dall’Università di Granada in Spagna, in collaborazione con la School for Special Education San Rafael. Gli scienziati, tramite alcuni esperimenti, hanno osservato che questa luce accelera a livello fisiologico il processo di rilassamento in seguito ad uno stress psico-fisico. L’illuminazione di cui parlano gli autori non è quella prodotta dal computer o dallo smartphone, ma da specifiche lampade che illuminano ampi ambienti dedicati. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Plos One.

Già diverse ricerche precedenti hanno approfondito il rapporto fra luce e stato emozionale dell’individuo, e la luce blu – fra le più studiate – aveva già mostrato le sue potenziali abilità nel promuovere alcuni processi fisiologici, come la riduzione della sonnolenza. Ed oggi i ricercatori hanno voluto osservare il rapporto fra questa luce e lo stress tramite indagini fisiologiche specifiche, misurando l’attività del cuore e del cervello: in particolare, hanno analizzato come cambiava nel tempo, in seguito a un episodio stressante, il battito cardiaco e l’attività cerebrale, studiati tramite rispettivamente un elettrocardiogramma ed un elettroencefalogramma.

I ricercatori hanno preso in considerazione uno stato di stress acuto, come quello che può insorgere dopo una lite con il partner, in conflitti nelle relazioni interpersonali o nelle interazioni sociali, causando sensazioni di tensione, rabbia e dispiacere. Lo studio ha coinvolto un piccolo campione di  appena 12 volontari, di cui sono state monitorate le risposte fisiologiche correlate a situazioni stressanti, cercando di capire se l’illuminazione potesse o meno qualche tipo di influenza. I volontari sono stati divisi in due gruppi, il primo veniva immerso in una stanza con luce di colore blu diffusa, mentre l’altro in una stanza con luce bianca convenzionale, ed in seguito ripetevano l’esperimento cambiando stanza. Oltre alla luce non veniva fornito nessun altro stimolo sensoriale.

Analizzando i risultati i ricercatori hanno osservato che la luce di colore blu aveva un effetto positivo nel ridurre lo stress. Il tempo di rilassamento, infatti, risultava inferiore di ben tre volte rispetto al caso della luce tradizionale: ovvero, i partecipanti avevano bisogno di meno tempo per tornare calmi – poco più di un minuto – contro gli oltre tre dell’altro gruppo. Inoltre, dal breve questionario proposto ai volontari emerge che in 10 casi su 12 si sentivano più rilassati nella camera con luce di colore blu. Anche se il vantaggio di tempo nel raggiungere il rilassamento sembra molto piccolo – si tratta appunto pochissimi minuti di stacco fra un gruppo e l’altro – questo risultato, hanno dichiarato gli autori, potrebbe portare a riconsiderare nel caso di disordini sociali le modalità con cui proporre eventuali soluzioni sul modello della “time-out room”. Si tratta di una sorta di stanza per rilassarsi, utilizzata in alcuni contesti scolastici – un argomento dibattuto rispetto alle modalità con cui viene applicato – per far calmare i ragazzi con disturbi del comportamento.

Lo studio è ancora limitato e deve essere approfondito, ma questo risultato pone l’accento sul legame fra la luce e lo stress, come hanno spiegato gli autori, e potrebbe essere utile in ambienti clinici, a livello educativo, in situazioni sociali o per sviluppare tecnologie nel settore del neuromarketing.

Riferimenti: Plos One

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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