Luce sui microchip

Una nuova tecnica promette la realizzazione di circuiti elettronici ancora più piccoli ed economici. Questo sarà possibile grazie a un nuovo fotodiodo, progettato alla Harvard University di Cambridge (Usa), direttamente costruito su un microchip in silicio. I fotodiodi sono elementi essenziali delle reti di telecomunicazioni, perché convertono i segnali luminosi, trasportati dalle fibre ottiche, in segnali elettronici, elaborati dai microprocessori. Questi componenti sono generalmente prodotti con semiconduttori come il germanio, che, però, difficilmente si riescono a integrare sul silicio dei microchip. L’idea di Eric Mazur dell’università statunitense è stata quella di utilizzare direttamente il silicio, nonostante questo materiale sia poco adatto ad assorbire la luce infrarossa impiegata nelle fibre ottiche. I ricercatori hanno combinato una sottile pellicola di silicio con atomi di solfuro e ne hanno modificato la superficie con microscopiche irregolarità. Con questi accorgimenti, il silicio ha mostrato un significativo assorbimento di luce infrarossa, trasformandola in corrente elettrica. Questi risultati suggeriscono la possibilità di incidere direttamente sui circuiti elettrici i fotodiodi necessari, evitando di aggiungere ulteriori componenti. (s.b.)

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