L’Università di Bologna divorzia da E-Cat

    La vicenda di E-Cat torna al centro dell’attenzione a distanza di mesi dalle ultime indiscrezioni circa i prototipi inviati in America per ulteriori test (Vedi Galileo: Fusione fredda: E-Cat emigra negli Stati Uniti?). Questa volta, le notizie hanno invece a che fare con l’Italia. Infatti, da una nota stampa diramata il 25 gennaio si apprende che il Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna ha rescisso il
    contratto
    di collaborazione scientifica stipulato nel 2011 con la Efa srl, ditta di Andrea Rossi.

    Secondo l’accordo da 500mila euro, la struttura di ricerca dell’ateneo bolognese avrebbe messo a disposizione le proprie competenze “per effettuare ricerche nel campo della efficienza di produzione di energia degli impianti della Ditta”. Tuttavia, il mancato pagamento della prima rata da parte di Rossi, avrebbe fatto saltare il contratto. Il Dipartimento avrebbe comunque espresso il proprio interesse nello svolgere misurazioni indipendenti circa il rendimento di E-Cat. Ecco di seguito il testo integrale della nota stampa:

    E-CAT: DICHIARAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI FISICA DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA

    Il Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna dichiara che il contratto sottoscritto nel giugno 2011 tra il Dipartimento di Fisica e la EFA srl (la società italiana di proprietà di Andrea Rossi) è stato rescisso causa il mancato soddisfacimento delle condizioni al termine contrattuale previsto. Non c’è più alcun rapporto tra il Dipartimento e la EFA srl legato a questo contratto.

    Tuttavia, il Dipartimento di Fisica si è reso disponibile con la sua esperienza e le sue strumentazioni per svolgere autonome misurazioni sulla produzione di calore da parte dell’apparecchiatura denominata e-cat al fine di fornire una risposta all’intera comunità scientifica e all’opinione pubblica in merito al fenomeno. I risultati delle misure saranno pubblicati.

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