MAMMA o papà? Nonno o nonna? O ancora: bua, pappa, nanna o palla? È difficile indovinare quali saranno le prime parole di un bambino. Ma un team di ricercatori dell’Indiana University è certo di aver individuato un trucco: tutto dipenderebbe dalla frequenza con cui un oggetto appare nel campo visivo dei bambini nei mesi che procedono il loro esordio linguistico. E se la ricerca può sembrare frivola, i suoi autori assicurano che la scoperta potrebbe rivoluzionare le attuali teorie sull’acquisizione del linguaggio, e aprire nuove importanti opportunità terapeutiche per aiutare bambini che soffrono di deficit linguistici o autismo.
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