Mappa di neutrini

La prima mappa celeste dei neutrini. L’ha realizzata un telescopio molto particolare, incastonato a 1500 metri di profondità sotto la superficie della calotta polare antartica. Si chiama Amanda-2 (Antarctic Muon and Neutrino Detector Array-2), è costituito da 677 moduli ottici in vetro che vanno a formare un cilindro di 500 metri di altezza e 120 in diametro. Si ritiene che i neutrini, presenti in abbondanza nell’Universo, abbiano origine da eventi cosmici molto violenti (come la collisione di due buchi neri). Sono delle particelle elusive, molto difficili da rilevare poiché interagiscono pochissimo con la materia, a differenza di altre particelle. Lo strumento è puntato verso il centro della Terra, in direzione dell’emisfero Nord celeste, proprio perché così beneficia di una “scrematura” delle particelle che giungono sul nostro pianeta. La sua peculiarità sta nel riuscire, mediante i sensori, a rilevare dei rari e debolissimi lampi di luce frutto dell’interazione di questi neutrini ad alta energia col ghiaccio. A detta di Francis Halzen, dell’Università del Wisconsin-Madison, si tratta del “primo telescopio per neutrini con reali possibilità di effettuare scoperte”. (m.mo.)

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