Maschi e femmine, diversi è meglio

Le differenze tra maschi e femmine (il cosiddetto dimorfismo sessuale) aumentano la varietà di esemplari in un habitat naturale, esercitando un’azione analoga ad altri fattori come l’ambiente, il comportamento o l’alimentazione. Lo rivela uno studio su una specie di lucertola, pubblicato questa settimana su Nature.

La ricerca, condotto dalla Harvard University, l’Università delle Hawaii e la Washington University di St. Louis, ha preso in esame l’Anolis, un iguanide che ha sviluppato caratteristiche diverse a seconda delle condizioni ambientali delle diverse isole caraibiche in cui vive: Puerto Rico, Jamaica, Cuba e Santo Domingo. Per esempio, le lucertole che vivono in spazi aperti hanno sviluppato zampe lunghe per essere più veloci, mentre quelli che conducono una vita arboricola hanno zampe più corte per districarsi meglio tra i rami e gli spazi stretti. Tra gli Anolis il grado di dimorfismo sessuale varia molto: in alcuni casi il maschio ha le stesse dimensioni della femmina, in altri arriva a essere tre volte più grande.

“Ci siamo posti una semplice domanda: se gli animali si adattano all’ambiente, e vi sono differenze tra esemplari di sesso diverso, la variazione sessuale contribuisce alla varietà biologica? La risposta è stata affermativa”, spiegano i ricercatori. Gli studiosi hanno analizzato alcune caratteristiche che variano tra maschi e femmine, come la lunghezza degli arti o la massa corporea, e hanno poi considerato le nicchie ecologiche su due isole caraibiche diverse. In un habitat occupato da 15 diverse specie di Anolis, solo il 14 per cento della nicchia era occupato da  maschi e femmine della stessa specie, mentre il 45 per cento era occupato solo da femmine e il 36 per cento solo da maschi. I risultati confermano che il dimorfismo sessuale contribuisce alla varietà delle specie. (m.g.)

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