Confutata la “Darwin Conspiracy”

    Come in un giallo ben scritto, un colpo di scena finale conclude oggi il mistero della nascita della teoria dell’evoluzione, trasformatasi negli anni in un enigma ricco di intrighi e di sospetti. L’ipotesi che Darwin avesse plagiato il lavoro del giovane collega Alfred Russel Wallace, la “Darwin Conspiracy” (come è stata definita da Roy Davies in un libro del 2008), è stata infatti oggi definitivamente demolita da due ricercatori della National University of Singapore in un articolo pubblicato sul Biological Journal della Linnean Society.

    Proprio alla Linnean Society, nel 1848, Darwin e Wallace avevano tenuto una conferenza congiunta in cui presentavano per la prima volta la teoria che avrebbe rivoluzionato la storia del pensiero biologico moderno. La conferenza nasceva con l’obbiettivo di rivendicare per entrambi la paternità della teoria dell’evoluzione per selezione naturale, a cui i due naturalisti erano giunti   indipendentemente. Solo pochi mesi prima, infatti, Darwin aveva ricevuto per  lettera da Wallace un breve articolo che conteneva le stesse intuizioni sull’evoluzione delle specie viventi che il grande naturalista inglese stava al tempo, faticosamente, cercando di inserire in una monografia. Inizialmente scoraggiato da questa inaspettata coincidenza, Darwin era stato poi convinto da amici e colleghi a preparare anche lui un breve testo per la comunità scientifica, che era stato poi presentato insieme a quello di Wallace durante la conferenza alla Linnean Society, sancendo la doppia paternità della teoria.

    Questa almeno la versione ufficiale. Da almeno 4 decenni però, un’altra ricostruzione della vicenda circola tra gli storici della scienza. Risalendo alla data di spedizione della lettera di Wallace, era stato ipotizzato infatti che Darwin avesse aspettato molto più di quanto da lui dichiarato prima di darne notizia ai colleghi.  In questo modo quindi, hanno pensato gli storici più sospettosi, Darwin avrebbe avuto il tempo di copiare le idee migliori del lavoro di Wallace, affermando poi di averle avute lui stesso.

    Decisi a venire a capo del mistero, John van Wyhe, professore di storia della scienza alla NUS, e il suo collaboratore Kees Rookmaaker hanno analizzato il percorso del carico di posta con cui è stata recapitata la lettera di Wallace, ricostruendone il tragitto di 9240 miglia attraverso il Mediterraneo, l’Egitto, lo Sri Lanka, fino all’isola indonesiana di Ternate, dove Wallace risiedeva in quel periodo. “Infine abbiamo ricondotto l’itinerario della posta fino a Ternate” ha dichiarato van Whye, “e siamo rimasti sbalorditi nello scoprire una serie ininterrotta di connessioni postali verso Ternate, non in marzo, come ritenuto in precedenza, ma nell’aprile del 1848!”

    Darwin non avrebbe quindi avuto tempo di copiare il lavoro del collega più giovane, avendone tempestivamente dato notizia alla comunità scientifica. E dunque, grazie al lavoro dei due ricercatori di Singapore, il mistero sembra oggi, finalmente, risolto.

    Credit immagine: National Portrait Gallery, London: NPG 1024 / Wikimedia

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