Matematica per la pace

Un semplice modello matematico potrebbe aiutare a porre fine alle guerre civili, definendo gli accordi di pace fra i contendenti. Lo sostiene Elizabeth Wood, una studiosa di scienze politiche del Santa Fe Institute del New Mexico, in una ricerca pubblicata su Santa Fe Working Paper, la rivista dell’istituto. Con l’aiuto della teoria dei giochi, uno strumento matematico usato per studiare le strategie comportamentali, la ricercatrice americana ha ideato un modello in grado di dividere in modo ottimale l’oggetto del contendere, per esempio il territorio di un Paese. Il modello predice come cambierà, a seconda delle condizioni proposte, la propensione dei due contendenti a scendere a compromessi o continuare a combattere. Lo studio parte dal presupposto che a un certo punto entrambe le parti in causa rinunceranno a proseguire la guerra, convinti che questa non migliorerebbe i termini dell’accordo. Questo approccio, se venisse adottato a livello internazionale, potrebbe stabilizzare le situazioni più “calde” e permettere alle figure politiche più moderate di emergere e di condurre con successo i negoziati di pace. La stessa autrice della ricerca riconosce tuttavia che il modello è difficilmente applicabile alla realtà, regolata più da scelte irrazionali che da lucide analisi quantitative. (m.cap.)

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