Ingredienti della vita sulla cometa di Rosetta

(Credits: ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0)

La cometa inseguita, e raggiunta, dalla missione Rosetta contiene gli ingredienti – alcuni – alla base della vita. In particolare: su 67P sono presenti la glicina, un amminoacido, tra i costituenti delleproteine (le macromolecole tuttofare della biologia) e il fosforo, l’elemento chimico che partecipa alla formazione delle membrane cellulari, del dna e dell’rna. A scoprirlo, neanche a dirlo, la sonda Rosetta che ormai monitora la cometa da quasi due anni.

Studiare comete e asteroidi, indagando la loro composizione, è fondamentale per capire l’evoluzione del Sistema solare e possibilmente anche della vita sulla Terra. Secondo alcune teorie infatti acqua e molecole organiche potrebbero essere piombate sul nostro pianeta traghettate da comete e asteroidi, e aver fornito così alla Terra molecole fondamentali per la vita per come la conosciamo oggi. Per quel che riguarda l’acqua sappiamo che in effetti le cose potrebbero essere andate così, ma a portarla sulla Terra non sarebbero state comete come quella di Rosetta, dal momento che la composizione della sua acqua è diversa dalla nostra.

A suggerirlo era stato lo strumento di Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis (Rosina) a bordo della sonda, poco tempo dopo che il lander Philae aveva raggiunto la cometa. Discorso diverso invece andrebbe fatto per le molecola organiche e alla base della vita, secondo gli ultimi dati acquisiti daRosetta (sempre grazie allo strumento Rosina) sulla chioma della cometa e pubblicati su Science Advances. “Si tratta della prima inequivocabile osservazione di glicina su una cometa”, ha commentato Kathrin Altwegg, principal investigator di Rosina:“abbiamo anche rivelato certe molecole organiche che possono essere precursori della glicina, suggerendo possibile vie attraverso cui si può essere formata”.

Di glicina e comete in realtà si parla già da un po’, da quando le analisi dei campioni prelevati nei dintorni della Cometa Wild-2, avvicinata dalla missione Stardust, rivelarono la presenza di glicina. Il dubbio di una contaminazione terrestre rese complicate le analisi, sebbene le indagini isotopiche ne confermaronol’origine extraterrestre.

L’osservazione della glicina – importante sì come aminoacido ma ancor prima come molecola organica – è avvenuta più volte da parte della sonda e sembra essere correlata all’attività della cometa. In particolare esiste un legame tra la rivelazione di glicina e la polvere emessa dalla cometa, emessa insieme ad altre sostanze quando la superficie viene riscaldata.

Se è vero che la scoperta riguarda un solo amminoacido per ora (una ventina quelli che naturalmente partecipano alla formazione delle proteine, di cui la glicina è il più semplice) la rivelazione anche della presenza del fosforo e di una “moltitudine di molecole organiche” dimostra che le comete potrebbero aver avuto davvero un ruolo fondamentale nella comparsa della vita sulla Terra, concludono i ricercatori.

Via: Wired.it

 

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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