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Medici senza frontiere: i vaccini sono troppo costosi

Vaccinare un bambino costa oggi 68 volte di più rispetto a quanto costava nel 2001. Lo evidenzia un rapporto di Medici Senza Frontiere (Msf), The Right Shot: Bringing down barriers to affordable and adapted vaccines: è una pessima notizia per le nazioni povere e in via di sviluppo, che si trovano quindi a dover affrontare spese sempre più proibitive per le campagne di immunizzazione, la strada più efficiente per ridurre la mortalità infantile. Un esempio su tutti: il vaccino contro lo pneumococco, responsabile della polmonite, malattia che uccide oltre un milione di bambini ogni anno. L’associazione non governativa, racconta la Bbc, accusa le industrie farmaceutiche di voler lucrare troppo sui vaccini, mentre, dal canto suo, Big Pharma risponde che l’aumento dei prezzi è la naturale conseguenza del rincaro della produzione.

Nel 2001, spiega ancora il rapporto, la vaccinazione contro tubercolosimorbillodifteritetetanopertosse e poliomelite costava 0,58 euro. Da allora, le campagne di immunizzazione hanno incorporato diverse altre malattie, come epatite B,influenza e infezione da papilloma, ma il prezzo è aumentato di quasi 70 volte. “Il prezzo per vaccinare completamente un bambino”, spiega Rohit Malpani, di Msf, “è 68 volte più caro di quanto non fosse dieci anni fa, soprattutto a causa di diverse grandi aziende farmaceutiche che hanno aumentato il costo di vaccini che hanno già fatto guadagnare loro miliardi di dollari nelle nazioni più ricche”. Il principale responsabile del caro vaccini, secondo Msf, è proprio il vaccino contro lo pneumococco, che contribuirebbe per oltre il 45% del prezzo totale.

Malpani dice che è assolutamente necessaria “più trasparenza” da parte delle case farmaceutiche sui costi di produzione dei vaccini. In generale, secondo il rapporto, sarebbe arrivato il momento, per Big Pharma,“di fare la propria parte per rendere i vaccini più accessibili per i paesi poveri, perché gli sconti attualmente praticati dalle aziende sono troppo bassi”. La richiesta è di ridurre il prezzo di una dose a circa 4 euro.

Via: Wired.it

Credits immagine: Gates Foundation/Flickr CC

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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