Meno tumori di quelli previsti

Il numero di morti per tumore in Europa negli ultimi quindici anni del secolo scorso è stato inferiore a quello previsto a metà degli anni Ottanta. Quando gli oncologi avevano stimato un tasso di crescita che avrebbe dovuto portare a un milione e trentamila i decessi per tumore nel solo anno 2000. Invece i ricercatori della divisione di Epidemiologia e biostatistica dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano hanno accertato che i morti sono stati ben 92.500 in meno. Questi dati, pubblicati negli Annals of Oncology, consentono di stilare un bilancio del programma “Europa contro il cancro”, lanciato proprio nel 1985, che si era posto l’obiettivo di ridurre del 15 per cento le vittime del cancro entro la fine del secolo. Impegno rispettato solo da Finlandia e Austria. Il calo riguarda soprattutto i tumori allo stomaco, al colon retto e alla mammella. “Con poche eccezioni”, sottolinea Peter Boyle, a capo del gruppo di ricerca, “nella gran parte dei paesi si rileva una tendenza alla diminuzione del tasso di mortalità per cancro, che sembra destinata a continuare, almeno nel prossimo futuro”. Desta preoccupazione tuttavia l’aumento di morti per tumore ai polmoni nella popolazione femminile, in controtendenza rispetto ai dati relativi agli uomini. “Il fatto che un maggior numero di donne fumi e sempre di più”, continua Boyle, “costituisce un grande fallimento per la sanità pubblica, e una sfida per il prossimo futuro”. (m.mo.)

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