Meno vittime di tumore

In Italia i malati di tumore sopravvivono di più. Ben il 23 per cento di più a cinque anni dalla diagnosi rispetto agli anni Ottanta. Il successo si deve principalmente a una diagnosi più efficace e precoce. Questi i risultati di uno dei più vasti studi europei a oggi realizzato che ha coinvolto 6,5 milioni di pazienti osservati in 20 paesi, con il coinvolgimento di 56 Registri Tumori. Lo studio, denominato Eurocare 3, è stato presentato oggi a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità ed è il frutto della collaborazione dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dei Registri Tumori Italiani ed Europei. In evidenza le differenze delle percentuali di sopravvivenza in base alla regione o paese di appartenenza, al sesso, all’età e al tipo di organo compromesso dalla malattia. I paesi dell’Est europeo hanno riscontrato un 45 per cento di probabilità di sopravvivenza contro il 75 per cento dei paesi del Nord Europa. I pazienti italiani hanno una probabilità di sopravvivere dopo cinque anni dalla diagnosi in media con quella europea e la superano nella cura dei tumori alla laringe, alla mammella, al collo dell’utero, allo stomaco e al rene, con una differenza in positivo rispetto alla media europea che va dai quattro agli otto punti in percentuale. Tuttavia, anche nel nostro paese si registrano sensibili differenze tra le aree geografiche del Nord e del Sud. In testa la Romagna con alti tassi di sopravvivenza, dal 45 al 60 per cento in base al sesso e all’età (le donne hanno le percentuali più alte e i giovani sopravvivono più degli anziani), diversa la situazione a Ragusa, dove si scende al 34 e 48 per cento in base al sesso dei malati. (mo.s)

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