Misurare l’inflazione su Internet

Si chiama Billion Prices Project e misura l’inflazione, elaborando in tempo reale l’andamento dei prezzi su Internet. Più velocemente, ma altrettanto accuratamente dei metodi tradizionali. È un programma messo a punto da Roberto Rigobon e Albero Cavallo, docenti presso la Mit Sloan School of Management. L’ambizioso progetto era nato nel 2007, ma solo alla fine dello scorso anno è andato online.

Negli Stati Uniti – ma non solo – il metodo più comune per misurare l’aumento dei prezzi lungo un periodo di tempo (l’inflazione appunto) è quello di contattare le persone, fisicamente o per telefono, chiedendo loro i costi dei principali beni di consumo delle famiglie, il cosiddetto paniere. Una pratica che richiede molto tempo e molto lavoro. Il Bureau of Labor Statistics statunitense raccoglie queste informazioni ogni mese – in media circa 20.000 prezzi per volta – e ne estrae un Consumer Price Index (Indice dei Prezzi al Consumo), un indicatore dei prezzi nel tempo.

Il metodo proposto dai ricercatori del Mit è completamente diverso e si basa principalmente sulla rilevazione dei prezzi direttamente online. Ogni giorno il sistema raccoglie il prezzo in tempo reale di circa cinque milioni di beni di consumo da più di trecento rivenditori Web in oltre settanta Paesi, Italia compresa; man mano che acquisisce nuovi dati, elabora una misura statistica dell’inflazione. Sono monitorati per lo più beni acquistabili al supermercato come gli alimenti, ma la lista comprende anche dispositivi elettronici e capi di abbigliamento. Dal 2007 a oggi, il Billion Prices Project si è mostrato molto affidabile e le sue previsioni abbastanza in linea con quelle ufficiali elaborate dal Bureau of Labor Statistics. I ricercatori stanno ora cercando un modo per includere nel progetto anche l’andamento dei costi delle cure mediche e del costo del lavoro, più difficili da monitorare rispetto ai beni di consumo.

“Avremmo la tentazione di dire che il metodo da noi sviluppato possa sostituire l’Indice dei Prezzi al Consumo, ma sappiamo che questo è solo un approccio complementare”, ha spiegato Cavallo. “Gli Stati Uniti con il Bureau of Labor Statistics svolgono un lavoro eccellente, ma il Billion Prices Project potrebbe servire a rivelare i trend dell’inflazione più velocemente, aggiungendo dettagli e allargando il campione di prezzi analizzati, il tutto rendendolo i risultati immediatamente disponibili agli economisti”.

Come spiegano i ricercatori, inoltre, un sistema come il Billion Prices Project aiuterebbe a monitorare correttamente i livelli dei prezzi in quei Paesi in cui le istituzioni ufficiali truccano i dati sull’inflazione, allo scopo di farli apparire meno pesanti, come accaduto in Argentina nel 2007.

Riferimenti: Mit

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