Modelli per affrontare le emergenze

Due modelli matematici, messi a punto dai ricercatori della Universidad Complutense di Madrid (UCM), potrebbero aiutare istituzioni e Ong a organizzare i soccorsi nel modo più efficiente in caso di eventi catastrofici ed emergenze umanitarie.

Il primo modello si chiama Sistema Experto para el Diagnóstico en Desastres (Sistema esperto per la diagnosi dei disastri, Sedd) ed è stato pubblicato sulla rivista Knowledge-Based Systems. Questo sistema tiene conto di tre tipi di variabili: il tipo di evento (terremoto, tsunami, ecc), le unità con cui si quantifica l’entità dell’evento (punti sulla scala Richter nel primo caso, velocità del vento per gli uragani, ecc) e una misura della vulnerabilità delle aree colpite. Quest’ultimo parametro si basa sui dati del Disaster Human Development Index che contiene informazioni specifiche per ogni regione del mondo. Le diverse variabili, invece, sono state scelte in base alle informazioni raccolta dal database del Centre for Research on the Epidemiology of Disaster dell’Università Cattolica di Lovanio  (Belgio), un centro che collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

Una volta fornite al sistema le variabili, questo è in grado di stimare la gravità delle conseguenze della catastrofe su diversi fronti, per esempio in termini di morti, feriti, persone senza casa, e costi per ciascuna aerea colpita. Informazioni che, secondo Begoña Vitoriano, docente di statistica e co-autore dello studio, potrebbero essere utili per chi deve organizzare i soccorsi, soprattutto nel momento immediatamente successivo all’evento, quando le comunicazioni sono spesso interrotte.

Il secondo modello messo a punto dai ricercatori spagnoli, pubblicato sul Journal of Multi-Criteria Decision Analysis, serve anch’esso a stabilire come e dove distribuire i soccorsi e si chiama Sistema per la distribuzione degli aiuti umanitari (Humanitarian Aid Distribution Systems – Hads). Questo strumento si basa sull’uso logistico della mappa del territorio. Il sistema, infatti, rappresenta graficamente le località (nodi) e le strade e i sentieri (le connessioni). Completano il grafico le informazioni sulle popolazioni presenti nei nodi, sugli eventuali punti di rifornimento di beni alimentari e medicine (aeroporti, porti, magazzini), sull’accessibilità e sulle caratteristiche dei veicoli (tipo, capacità, velocità, costo) e sulle connessioni (distanze, condizioni delle strade, rischio di attacco).

“Il problema di scegliere il migliore sistema di distribuzione è una questione che, in caso di emergenza, deve essere risolta il più velocemente possibile e attraverso un approccio decisionale multi-variabile. È importante considerare aspetti come il budget, la possibilità reale di recapito dei soccorsi, la facilità di distribuzione e le priorità”, ha sottolineato Vittoriano.

“Sebbene il problema in questo modo sembri ancora più complesso, le informazioni che se ne possono ricavare sono molto più vicine alla realtà delle previsioni che normalmente si fanno”, ha spiegato la ricercatrice. Il gruppo sta lavorando per fornire un accesso al servizio via internet gratuito. Il progetto è supportato dal programma di finanziamento pubblico IMath-Consolider, previsto dal piano nazionale spagnolo di ricerca e sviluppo. (t.m.)

Riferimenti: Knowledge-based Systems doi:10.1016/j.knosys.2009.07.009 

Journal of Multi-Criteria Decision Analysis DOI: 10.1002/mcda.439

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