Tecnologia

Il murales lo fa il robot

(credits: Wojciech Jarosz)

 

I murales sono una diffusissima forma d‘arte urbana, che da strumento di protesta sociale ha saputo conquistare un vasto riconoscimento, tant’è che, ad esempio, non poche amministrazioni scelgono di commissionare la realizzazione di un murale nel proprio comune. Tra le ragioni della diffusione dei murales, certamente ha giocato un ruolo importante l’economicità dei mezzi necessari per la loro realizzazione, quali le bombolette spray. Ma, nonostante l’aspetto economico favorevole, la realizzazione di un murale non è alla portata di tutti, in quanto richiede buone doti grafiche e l’abilità di saper mantenere una visione di insieme pur non perdendo d’occhio i dettagli, anche quando si parla di figure delle dimensioni di svariati metri. Eppure l’invenzione del team di Wojciech Jarosz del Dartmouth College potrebbe cambiare le cose, venendo incontro anche ai dilettanti. Come? Grazie a un sistema che permette, partendo da una fotografia, di riprodurre facilmente la stessa su grosse superfici. Come lo spiega il paper  pubblicato su Computers & Graphics.

Fondamentale rimane la bomboletta spray, alla quale viene applicato un kit che consente ad un computer di rilevarne la posizione e di controllarne l’erogazione. Questo kit è formato da due cubi, sui quali è presente un codice QR, applicati rispettivamente sopra e sotto la bomboletta. Questi, con l’aiuto di due webcam, poste ai lati dell’utente, comunicano al computer la posizione dell’erogatore della bomboletta rispetto alla superficie di lavoro. Il computer, dotato di un radiotrasmettitore, invierà delle istruzioni ad un ricevitore posto sulla bomboletta, che aziona un servomotore, in grado di premere l’erogatore.

Sul computer, in un primo momento, viene analizzata la fotografia proposta e simulata un’immagine spray per ogni colore necessario, calcolando quanta vernice sia necessaria in ogni punto della tela per ottenere il risultato voluto. Muovendo la bomboletta di fronte alla tela, l’erogatore viene azionato automaticamente nelle zone e per il tempo necessario, aggiornando in tempo reale l’immagine simulata sul computer, il cui monitor indica quindi quali siano le zone che necessitano di essere ancora colorate. Al writer, che così ha però un ruolo piuttosto passivo, non resta quindi che seguire la traccia mostrata sul monitor e cambiare colore quando questa viene realizzata, ripetendo poi la procedura per ogni colore previsto.

I ricercatori hanno testato questo sistema su delle tele, come mostra il video di presentazione della ricerca. Rispetto a precedenti sistemi di pittura computerizzata, spiegano gli autori, il sistema riesce ad unire la computer-grafica al gesto fisico e a un mezzo tradizionale ed economico come una bomboletta spray, mantenendone anche l’estetica. E, facendo diventare, chiunque un writer.

Andrea Corti

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