E’ nata la Rete europea della ricerca nel campo delle cellule-madre. Si tratta delle cellule dei preembrioni con meno di due settimane, che hanno la proprietà di riprodursi indefinitamente e differenziarsi per formare i vari tessuti del corpo umano. L’inaugurazione della rete è avvenuta venerdì 12 a Siviglia, in Spagna, dove si trova l’amministrazione del nuovo ente. Il primo atto è stato il trasporto di due linee di cellule, prodotte in Svezia, fino alla città Spagnola. Fra i paesi promotori, oltre a Spagna e Svezia, anche Israele e Regno Unito. “Gli stati con le legislazioni più avanzate in questo settore”, secondo Bernat Soria, il presidente del nuovo ente. I “nodi” della Rete potrebbero arrivare a 3.000, fra ricercatori e istituzioni. Fra i promotori, spiccano alcuni nomi illustri. Anna Veiga, il primo medico a effettuare fecondazione assistita in Spagna, Benjamin Reubinoff, il ricercatore israeliano pioniere nella generalzione di linee cellulari, e Marilyn Moore, immunologa della compagnia che clonò Dolly. All’arrivo delle linee di cellule, Soria ha affermato che era “il giorno di festa per gli scienziati”. Tuttavia, per il momento, la rete non è niente più che “qualcosa di simbolico”, secondo la fisiologa membra del progetto Ana Sanchez Garcà. Infatti non ci sono ancora finanziamenti. E l’obiettivo principale, almeno per ora, sembra quello di catturare una buona fetta delle risorse del prossimo programma quadro dell’Unione Europea. (m.ca.)
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