Naturalmente pigri

Potrebbero essere i geni a determinare quanto una persona è attiva o pigra. La scoperta, apparsa su Science, è frutto di uno studio condotto da James Levine, medico al Mayo Clinic di Rochester, Minnesota. Partendo dal presupposto, ormai assodato da altri studi, che anche attività casuali quali fare shopping o giocherellare nervosamente possano mantenere snelli, Levine e collaboratori hanno ricercato le cause che rendono inclini a questi comportamenti. Così hanno progettato indumenti intimi provvisti di sensori per studiare la postura e i movimenti di 20 “fannulloni” dichiarati e hanno constatato che i “fannulloni magri” in realtà si muovevano ogni giorno due ore e mezza in più rispetto alla controparte obesa dello stesso gruppo di studio. Inoltre apportando modifiche alla dieta, si è constatato che esse non influivano sulle abitudini comportamentali. Questi risultati hanno portato Levine ad affermare che siano fattori genetici a determinare quanto una persona sia spontaneamente attiva. E di qui alla conclusione che non si possa nulla contro l’obesità il passo è breve. Ma lo stesso Levine mette in guardia da pronostici così tragici. “Cinquant’anni fa i geni erano gli stessi e l’obesità trascurabile. Ciò che è cambiato è l’ambiente che ci circonda”. La ricerca suggerisce quindi che siano piccoli accorgimenti archietettonici nelle città e nei luoghi di lavoro, che incoraggino le persone a camminare e stare in piedi più a lungo, possano fare molto per arginare l’epidemia di obesità (a.m.)

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