Vita

Neanderthal, ecco come li abbiamo aiutati a scomparire

Se i Neanderthal non esistono più la colpa non è solo del clima, come ritengono oggi moltissimi esperti: malattie portate dagli Homo Sapiens provenienti dall’Africa avrebbero contribuito alla loro scomparsa. Lo suggerisce uno studio condotto in collaborazione dalla University of Cambridge con Oxford Brookes, pubblicato sull’American Journal of Physical Anthropology.

I ricercatori hanno studiato antichi reperti alla ricerca di segni di agenti patogeni e si sono accorti che alcune malattie infettive, tra cui il verme solitario, la tubercolosi e l’herpes, potrebbero essere molto più antiche di quanto si pensasse. Questi patogeni avrebbero infettato i primi ominidi moderni in Africa e sarebbero in seguito stati trasmessi ai Neanderthal, con cui gli Homo Sapiens si sono incrociati, contribuendo all’estinzione del più famoso dei nostri cugini, antropologicamente parlando. La colpa però non sarebbe sata solo di virus e batteri, ma andiamo con ordine.

Nuove tecniche hanno permesso a Charlotte Houldcroft e al suo team di estrarre Dna dalle ossa dei nostri antenati, alla ricerca di tracce di malattie. E’ emerso che molte patologie infettive sono evolute con noi, come in parte sappiamo, per migliaia di anni. “I primi dati suggeriscono che i patogeni sviluppati durante l’avvento dell’agricoltura e trasmessi dagli animali agli umani, circa otto mila anni fa, avevano origine da batteri ambientali inizialmente trasmessi agli animali dagli stessi esseri umani,” ha commentato Houldcroft. Le teorie odierne propendono per il cambiamento climatico come causa principale dell’estinzione dei Neanderthal, spiega il ricercatore, tuttavia, anche il contagio con nuove malattie potrebbe aver avuto un ruolo importante. Molte delle malattie trasmesse dai Sapiens sono malattie croniche “che avrebbero gravato sulla capacità dei Neanderthal, che erano cacciatori e raccoglitori, di trovare cibo a sufficienza per sopravvivere, contribuendo così all’estinzione della specie”.

Per i nostri antichi cugini, dunque, l’incrocio con i Sapiens avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per il suo bagaglio di malattie infettive cronicizzanti. Tuttavia, potrebbero esserci state altri effetti negativi derivati dall’incrocio con i Sapiens, effetti che spiegherebbero il motivo per cui nei nostri genomi  (meglio, di quello delle persone non provenienti dall’Africa) solamente l’1,5 – 2,1 %  ha questa origine neandetaliana. Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Human Genetics, la compatibilità tra le due specie di ominidi sarebbe stata limitata. In particolare, il cromosoma Y dei Neanderthal sarebbe responsabile della separazione delle due specie, causando aborti spontanei nel caso di un concepimento con genitori di specie diverse.

Fernando Mendez e i suoi colleghi sono giunti a questa ipotesi dopo aver esaminato i resti di un maschioNeanderthal ritrovati in Spagna, il cui cromosoma Y è risultato geneticamente diverso da quello degli esseri umani moderni. Ma non solo. Gli scienziati hanno osservato tre mutazioni di questo cromosoma responsabili di una risposta immunitaria durante la gravidanza, ovvero di aborti spontanei. Una vera e propria incompatibilità genetica tra Neanderthal e esseri umani moderni che avrebbe contribuito a separare le due specie.

Riferimenti: American Journal of Physical Anthropology doi: 10.1002/ajpa.22985; American Journal of Human Genetics doi: 10.1016/j.ajhg.2016.02.023

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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