Categorie: Salute

Nei Millennium Villages i bambini muoiono di meno

Prendi alcuni dei villaggi più poveri dell’Africa, metti in pratica interventi in più settori a un costo modesto e il traguardo degli Obiettivi del Millennio diventerà più vicino. E’ questa la ricetta vincente seguita fin dal 2006 dal Millennium Villages Project (video). Ora, infatti, uno studio di Jeffrey Sachs e Paul M. Pronyk, dell’Earth Institute della Columbia University, uno dei partner del progetto, conferma su The Lancet l’efficacia di questo approccio integrato: nei villaggi coinvolti la mortalità dei bambini sotto i cinque anni è scesa di un terzo rispetto alle altre comunità.

Il Millennium Villages Project, realizzato grazie al lavoro di molti enti e istituzioni, coinvolge 14 villaggi di diverse aree rurali di 10 paesi africani (Nigeria, Mali, Senegal, Ghana, Uganda, Kenya, Rwanda, Tanzania, Malawi, Etiopia), tutti con una media di 35mila abitanti e alti livelli di povertà e malnutrizione. Lo scopo dell’iniziativa è lavorare simultaneamente in più settori per ottenere miglioramenti nella salute, nell’agricoltura, nell’ambiente, nell’istruzione e nel campo delle infrastrutture e raggiungere più velocemente gli Obiettivi del Millennio (Mdg). Il costo annuale dell’intervento è di 120 dollari a persona. I livelli base di spesa correlati ai Mdg sono in media di 27 dollari pro capite, che diventano 116 in tre anni, di cui 25 dollari spesi per la salute.

Andando ad analizzare quello che era successo nei villaggi di nove dei paesi coinvolti dopo tre anni dall’avvio del progetto, i ricercatori hanno registrato la riduzione della povertà, dell’insicurezza alimentare e della prevalenza della malaria, e miglioramenti nell’approvvigionamento idrico, nei servizi igienico-sanitari e nell’accesso a molti servizi di salute materna e infantile. Soprattutto, gli effetti di questi interventi combinati, secondo la ricerca, hanno fatto scendere i tassi di mortalità dei bambini sotto i cinque anni del 22 per cento rispetto ai valori medi e del 32 per cento rispetto ai siti di controllo. Una riduzione che avvicina molto questi villaggi al quarto Mdg, cioè la riduzione la mortalità infantile di due terzi entro il 2015.

“La nostra analisi suggerisce che realizzare interventi integrati in diversi settori è una strategia dal costo modesto, grazie alla quale gli obiettivi del millennio possono essere raggiunti nel periodo relativamente breve di 3 anni e la mortalità infantile può essere ridotta a un ritmo sufficiente affinché nelle aree rurali dell’Africa sub-sahariana si riesca a raggiungere l’Mdg 4”, spiegano gli autori. “Anche se gli interventi nel settore sanitario, come la vaccinazione e il controllo della malaria, sono state le cause principali della riduzione della mortalità, un contributo importante alla sopravvivenza infantile è venuto anche dalla maggiore sicurezza alimentare, dall’accesso all’acqua pulita o dagli interventi di potenziamento delle strade, dei trasporti e della comunicazione”.

Riferimenti: The Lancet doi:10.1016/S0140-6736(12)60207-4

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005, è laureata in Sociologia e ha un master in "Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali" conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo dal 2001, dove si occupa di ambiente, energia, diritti umani e questioni di rilevanza etica e sociale. Per Sapere, bimestrale di scienza, si occupa dell'editing e della ricerca iconografica. Nel corso negli anni ha svolto vari corsi di formazione e stage nell'ambito della comunicazione (Internazionale, Associated Press, ufficio stampa della Sapienza di Roma, Wwf Italia). Ha scritto per diverse testate tra cui L'espresso, Le Scienze, Mente&Cervello, Repubblica.it, La Macchina del Tempo, Ricerca e Futuro (Cnr), Campus Web, Liberazione, Il Mattino di Padova. Dal 2007 al 2009 ha curato l'agenda degli appuntamenti per il settimanale Vita non Profit.

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