Categorie: Società

Nervosi e pessimisti, sono i figli unici in Cina

Meno competitivi e più cauti; meno ottimisti e più nervosi. Ecco come si presentano i Piccoli imperatori, la generazione di figli unici nati in Cina dopo l’entrata in vigore della Politica del figlio unico, la strategia di controllo delle nascite voluta da Deng Xiao Ping, successore di Mao, per porre freno alla crescita demografica che in 25 anni aveva fatto raddoppiare la popolazione del paese portandola a un miliardo di individui. A tracciare l’identikit della personalità dei cinesi nati dopo il 1979 è uno studio pubblicato su Science e condotto da un gruppo di ricerca coordinato da Lisa Cameron della Monash University, in Australia. 

Per cercare di contenere la crescita della popolazione nazionale, nel 1979 la Cina ha introdotto la Politica del figlio unico (Pfu) che, con qualche eccezione, obbligava le coppie residenti in città a mettere al mondo un solo figlio. La legge ha suscitato nel corso degli anni non poche perplessità, tanto che sembra ormai vicino il traguardo della sua abrogazione, chiesta a gran voce anche da alcuni rappresentanti del Governo. La Pfu non ha alterato unicamente l’equilibrio sociale (le nascite delle bambine sono del 15% inferiori al normale) ed economico (i figli unici risultano essere meno propensi a lavorare in gruppo mettendo in pericolo la produttività delle aziende) del paese, ma persino quello psicologico delle persone. Le conseguenze comportamentali del crescere senza fratelli sono ben note agli studi di psicologia e la generazione dei Piccoli imperatori le sta sperimentando appieno. 

Per mettere in luce i tratti della personalità dei nati dopo l’introduzione della Pfu, l’equipe di Cameron ha reclutato 421 pechinesi nati prima e dopo il 1979 e li ha coinvolti in una serie di giochi in cui dovevano scambiare o investire piccole somme di denaro o prendere altre decisioni di natura economica. Lo scopo delle prove era valutare la propensione al rischio dei partecipanti, il loro spirito competitivo e la fiducia in sé stessi. Inoltre, tramite interviste appositamente costruite, i ricercatori hanno tracciato un profilo caratteriale di ciascun individuo. 

Dai risultati è emerso che le persone nate dopo il 1979 erano meno competitivemeno sicure di sé e meno inclini al rischio rispetto ai nati prima dell’introduzione della Pfu. Inoltre, i primi risultavano essere meno coscienziosi più pessimistisensibili nervosi rispetto agli altri. Per controllare che le differenze di personalità tra i due gruppi non fossero dovute ad altri fattori come età, stato civile o condizioni socio-economiche, i ricercatori hanno effettuato una serie di controlli da cui però non è emersa alcuna correlazione significativa con la psicologia dei partecipanti. 

Via: Wired.it

Credits immagine: SnoShuu/Flickr

Martina Saporiti

Laureata in biologia con una tesi sui primati, oggi scrive di scienza e cura uffici stampa. Ha lavorato come free lance per diverse testate - tra cui Le scienze, Il Messaggero, La Stampa - e si occupa di comunicazione collaborando con società ed enti pubblici come l’Accademia dei Lincei.

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