No al dosaggio “fai dai te”

Uno studio apparso su Diabetes Care sottolinea la pericolosità del comportamento adottato da molte donne diabetiche di autoridursi le dosi di insulina, correlato alla presenza di disordini alimentari. La ricerca, condotta dagli studiosi del Joslin Diabetic Center di Boston, ha dimostrato come le donne con il diabete di tipo 1 che assumono meno insulina di quanta viene loro prescritta abbiano un rischio di mortalità tre volte maggiore e una più alta percentuale di complicanze di chi rispetta i dosaggi necessari.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui l’organismo non è capace di produrre insulina, un ormone necessario per il metabolismo. Il trattamento prevede l’assunzione di dosi giornaliere di insulina tali da mantenere il livello di glucosio nel sangue vicino a valori considerati normali.

Lo studio è stato condotto su 234 donne ed è il primo ad aver messo in relazione il tasso di mortalità e l’incidenza di complicanze ai reni e ai piedi con il comportamento battezzato dai media come “diabulimia”. Le donne che hanno dichiarato di ridurre di propria iniziativa le dosi di insulina giornaliera, infatti, hanno mostrato sintomi da disordini alimentari, come l’attenzione esagerata alla forma fisica e al peso, l’ossessione per le diete e le calorie, l’abitudine di bere molto e, in alcuni casi, di ricorre al vomito. Secondo Ann E. Goebel, psicologa e ricercatrice nel reparto di Salute Mentale e Comportamentale al Joslin Diabetic Center, è importante considerare che le donne con diabulimia necessitano di trattamenti che tengano conto della connessione tra i disordini alimentari e il diabete. (c.c.)

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