No alle esecuzioni capitali

La condanna capitale è ancora in vigore in 58 paesi del mondo, contro 120 stati abolizionisti per legge o nella pratica. Per dire no a questa violazione dei diritti umani, il 10 ottobre è stata dichiarata la giornata mondiale contro la pena di morte. Quest’anno l’iniziativa, promossa a partire dal 2002 dal Comitato mondiale contro la pena di morte, è dedicata all’abolizione della condanna in Africa. Amnesty International, come membro della Coalizione, ha organizzato in diverse città italiane dibattiti, manifestazioni, raccolte firme e concerti allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica ed esercitare una pressione perché gli stati che ancora praticano la pena di morte fermino le esecuzioni. Nonostante nel mondo stiano diminuendo, secondo le stime ufficiali, nel 2004 sono state eseguite 7395 condanne, in testa la Cina con 3400 prigionieri uccisi. In Iran vi sono state almeno 159 esecuzioni, in Vietnam 64, negli Usa 59, sei in meno rispetto al 2003. La scelta dell’Africa è significativa, come spiega Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International: “Da un continente devastato da conflitti interni, repressione politica, discriminazione, povertà ed epidemie, giungono in questi anni i segnali più incoraggianti nel cammino verso l’abolizione della pena di morte. I passi avanti dell’Africa devono essere un monito e un esempio per quei paesi che ancora si ostinano a ricorrere alla pena capitale”. In occasione della mobilitazione del 10 ottobre, Amnesty invita a sottoscrivere sul proprio sito l’appello alle autorità dei paesi africani di porre fine alle esecuzioni per tutti i reati. (a.p.)

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