Nobel alle reazioni che creano la materia organica

    “Uno dei più sofisticati strumenti della chimica moderna”. Così sono state definite, al momento dell’assegnazione del Premio Nobel per la Chimica del 2010, le reazioni di catalisi mediata da palladio, impiegate per la sintesi di materia organica. A dividersi i dieci milioni di corone svedesi (pari a poco più di un milione di euro) sono Richard Heck dell’Università del Delaware, El Ichi Negishi della Purdue University e ad Akira Suzuki dell’Università di Hokkaido.

    La reazione di Heck, sviluppata nel 1974, è una delle più importanti metodologie per la formazione di nuovi legami tra due atomi di carbonio. Successivamente le reazioni di Negishi e di Suzuki hanno permesso un legame altrettanto semplice tra derivati contenti carbonio e zinco, e tra altri tipi di molecole organiche. Tutte queste reazioni sono oggi quotidianamente impiegate per la sintesi di molecole organiche complesse che migliorano la nostra vita, hanno spiegato i giudici dell’Accademia Reale di Svezia.

    Richard F. Heck, statunitense, è nato nel 1931, ha conseguito il suo PhD presso l’Università della California – Los Angeles (Ucla) nel 1954 e ora è professore emerito presso l’University of Delaware, (Newark, Usa). Sia Ei-ichi Negishi sia Akira Suzuki sono cittadini giapponesi (sebbene la città natale del primo – Changchun – sia ora territorio cinese). Negishi è nato nel 1935 e ha completato il suo PhD nel 1963 presso l’Università della Pennsylvania  (Philadelphia, Usa). È stato insignito del titolo di Distinguished Professor of Chemistry alla Purdue University (West Lafayette, In, Usa); Suzuki, nato nel 1930 a Mukawa, è invece professore emerito presso l’Università dell’Hokkaido (Sapporo, Giappone).

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